C'era una volta diariodipoesia.it.
Oggi non c'è più.
Whoops! That didn’t go well.
Try giving it another chance here:
Avrei preferito un banale errore 404: pagina non esistente.
Invece la rete è così, se non esisteva la pagina è il browser a darti un errore.
Se invece esistevi ed ora non più ti dicono di fare un altro tentativo.
Tutto intorno banner e pubblicità.
Rimane a mo di lapide una traccia sui primi risultati di google.
Diariodipoesia.it
Diariodipoesia.it: è una piccola finestra sulla poesia italiana del novecento, un semplice strumento di lettura che accoglie ogni settimana nelle sue pagine, volutamente senza alcun commento, opere di poesia che appartengono ad autori che ci hanno lasciato e continuano a lasciarci, un'eredità poetica importante. Inoltre, anche uno sguardo ad autori contemporanei del secondo novecento, e una sezione che propone poesie e profili bio-bibliografici di autori del novecento italiano.
Ancora:
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Pagine di poesia del Novecento italiano, a cura di Davide Tornaghi.
Diario di poesia, ricordo, pubblicava settimanalmente 3 poesie del novecento.
Anche di autori viventi.
Però poi sparivano, non c'era un archivio per queste. perciò me le salvavo.
C'erano anche pagine dedicate agli autori.
Bello, uno spazio che non c'è più e che evidentemente non aveva spazio, non aveva pubblico. Alla fine anche io l'avevo scordato.
martedì 31 agosto 2010
sabato 28 agosto 2010
Le parole sono
Le parole sono pietre (cit. Carlo Levi) le parole sono sassi (Virginiana Miller); le parole aiutano chi sta cercando di metabolizzare una tragedia.
Non è vero che in alcune circostanze non ci sono le parole. Non è vero che non servono. A Niccolò Fabi, colpito dalla scomparsa della figlia Olivia 1 poco meno di due mesi fa, le parole sono servite. Sono servite le frasi degli amici, le lettere arrivate da tutta Italia, le frasi scritte, ogni sillaba e piccolo atto di presenza di tutti quelli che le parole sono riuscite a trovarle. E le parole messe in fila hanno creato un cordone di empatia e solidarietà in grado di tenere fermo un cuore che stava facendo il salto nel vuoto. Il dolore ha creato forza, non rimozione. Non c'è stato mai frastuono, non c'è stato caos, rumore. Le parole sono state sussurrate tutte, sono state bisbigliate, hanno danzato intorno, soffiato, sorretto. Potenti. E hanno dato un senso a qualcosa che senso non ce l'ha.
Insieme alla compagna Shirin, Niccolò Fabi le parole le ha accolte tutte rispondendo, condividendo e andando avanti. Non è voglia di cantare quella che sta alla base del concerto che l'artista ha organizzato al Parco del Treja lunedì 30 agosto, ma il bisogno di dare un suono a tutte quelle parole. La musica è sempre stata nella vita di Niccolò ed è con la musica che ha scelto di ringraziare e celebrare quello che sarebbe stato il secondo compleanno della figlia, e andare avanti. "Ci sono posti dove quello che è capitato a noi succede spesso, ci sono posti dove la morte di un bambino resta un fatto silenzioso. Vorremmo che il concerto servisse per la ricostruzione dell'ospedale pediatrico di Chiulo in Angola", ha spiegato Fabi, che ha creato un sito dove è possibile trovare tutte le informazioni necessarie a partecipare e che si chiama, come il concerto, semplicemente Parole di Lulù 2. Il soprannome di Olivia. "Un po' perché Parole parole era la sua canzone preferita - ha spiegato - un po' perché le parole hanno un'importanza enorme, ogni singola parola che ci è stata detta, anche quella smozzicata o solo intuita, ci ha aiutato tantissimo".
L'ingresso alla giornata, che inizierà intorno alle 15 e andrà avanti fino a mezzanotte, è gratuito, l'offerta è libera e la musica comincerà a parlare tra Roma e Viterbo, a Mazzano Romano, in un casale immerso nel verde e vicino alle cascate di Montegelato. Un luogo magico, pacifico, incantato, il tipo di posto che i bimbi disegnano sui quaderni con matite colorate quando descrivono il mondo come dovrebbe essere e non è. "Quando è nata l'idea non pensavo che le adesioni degli artisti sarebbero state così numerose. Ho mandato messaggi, accennando il progetto, e hanno risposto tutti - ha spiegato Fabi - tutti hanno ascoltato. Tutti sono stati presenti, disponibili. Così il concerto ha preso forma, velocemente, come se ci fosse una voglia condivisa di essere lì, e di essere insieme".
Tra quelli che saliranno sul palco a sostegno della causa di Medici con l'Africa Cuamm sono confermati Max Gazzé, Daniele Silvestri, Claudio Baglioni, Pacifico, Samuele Bersani, Cristina Donà, Simone Cristicchi, Gianni Morandi, Samuel, Boosta, GnuQuartet, Lorenzo Jovanotti, Paola Turci, Alex Britti, Stefano Dibattista, Velvet, Collettivo Angelo Mai, Roberto Angelini, Elisa, Marina Rei, Luca Barbarossa, Neri Marcoré, Pier Cortese, Enrico Ruggeri, Marco, Claudio e Niccolò Fabi, Rita Marcotulli, Paolo Belli, Paolo Vallesi, Fiorella Mannoia, Franco Mussida, Olivia Salvadori e Sandro Mussida, Giuliano Sangiorgi, Danilo Rea, Roberto Gatto, Cecilia Syria, Manuel Agnelli, Mauro Ermanno Giovanardi, Tosca, Pino Marino, Pilar, Marco Conidi, Awa Ly, Alberto Fortis.
"Per la ristrutturazione del reparto pediatrico dell'ospedale in Angola, un paese dove la mortalità infantile è spaventosamente alta, ci vogliono sessantamila euro, è una cosa precisa che si può fare, e so che da ora una volta l'anno saremo lì a vederlo crescere", ha detto Niccolò. Lunedì 30 agosto, il giorno che chiude l'estate, saranno tanti, sullo stesso palco come da noi non è mai successo. E suoneranno le loro parole. Una scaletta del concerto non c'è ancora e forse non serve, non è previsto un ordine proprio perché le adesioni si sono accumulate veloci in pochi giorni, accavallandosi, arricchendosi. Quel giorno sarà libertà, sarà festa, saranno ricordi e saranno progetti. Saranno tutti insieme. Nello stesso disegno fatto con matite colorate.
Non è vero che in alcune circostanze non ci sono le parole. Non è vero che non servono. A Niccolò Fabi, colpito dalla scomparsa della figlia Olivia 1 poco meno di due mesi fa, le parole sono servite. Sono servite le frasi degli amici, le lettere arrivate da tutta Italia, le frasi scritte, ogni sillaba e piccolo atto di presenza di tutti quelli che le parole sono riuscite a trovarle. E le parole messe in fila hanno creato un cordone di empatia e solidarietà in grado di tenere fermo un cuore che stava facendo il salto nel vuoto. Il dolore ha creato forza, non rimozione. Non c'è stato mai frastuono, non c'è stato caos, rumore. Le parole sono state sussurrate tutte, sono state bisbigliate, hanno danzato intorno, soffiato, sorretto. Potenti. E hanno dato un senso a qualcosa che senso non ce l'ha.
Insieme alla compagna Shirin, Niccolò Fabi le parole le ha accolte tutte rispondendo, condividendo e andando avanti. Non è voglia di cantare quella che sta alla base del concerto che l'artista ha organizzato al Parco del Treja lunedì 30 agosto, ma il bisogno di dare un suono a tutte quelle parole. La musica è sempre stata nella vita di Niccolò ed è con la musica che ha scelto di ringraziare e celebrare quello che sarebbe stato il secondo compleanno della figlia, e andare avanti. "Ci sono posti dove quello che è capitato a noi succede spesso, ci sono posti dove la morte di un bambino resta un fatto silenzioso. Vorremmo che il concerto servisse per la ricostruzione dell'ospedale pediatrico di Chiulo in Angola", ha spiegato Fabi, che ha creato un sito dove è possibile trovare tutte le informazioni necessarie a partecipare e che si chiama, come il concerto, semplicemente Parole di Lulù 2. Il soprannome di Olivia. "Un po' perché Parole parole era la sua canzone preferita - ha spiegato - un po' perché le parole hanno un'importanza enorme, ogni singola parola che ci è stata detta, anche quella smozzicata o solo intuita, ci ha aiutato tantissimo".
L'ingresso alla giornata, che inizierà intorno alle 15 e andrà avanti fino a mezzanotte, è gratuito, l'offerta è libera e la musica comincerà a parlare tra Roma e Viterbo, a Mazzano Romano, in un casale immerso nel verde e vicino alle cascate di Montegelato. Un luogo magico, pacifico, incantato, il tipo di posto che i bimbi disegnano sui quaderni con matite colorate quando descrivono il mondo come dovrebbe essere e non è. "Quando è nata l'idea non pensavo che le adesioni degli artisti sarebbero state così numerose. Ho mandato messaggi, accennando il progetto, e hanno risposto tutti - ha spiegato Fabi - tutti hanno ascoltato. Tutti sono stati presenti, disponibili. Così il concerto ha preso forma, velocemente, come se ci fosse una voglia condivisa di essere lì, e di essere insieme".
Tra quelli che saliranno sul palco a sostegno della causa di Medici con l'Africa Cuamm sono confermati Max Gazzé, Daniele Silvestri, Claudio Baglioni, Pacifico, Samuele Bersani, Cristina Donà, Simone Cristicchi, Gianni Morandi, Samuel, Boosta, GnuQuartet, Lorenzo Jovanotti, Paola Turci, Alex Britti, Stefano Dibattista, Velvet, Collettivo Angelo Mai, Roberto Angelini, Elisa, Marina Rei, Luca Barbarossa, Neri Marcoré, Pier Cortese, Enrico Ruggeri, Marco, Claudio e Niccolò Fabi, Rita Marcotulli, Paolo Belli, Paolo Vallesi, Fiorella Mannoia, Franco Mussida, Olivia Salvadori e Sandro Mussida, Giuliano Sangiorgi, Danilo Rea, Roberto Gatto, Cecilia Syria, Manuel Agnelli, Mauro Ermanno Giovanardi, Tosca, Pino Marino, Pilar, Marco Conidi, Awa Ly, Alberto Fortis.
"Per la ristrutturazione del reparto pediatrico dell'ospedale in Angola, un paese dove la mortalità infantile è spaventosamente alta, ci vogliono sessantamila euro, è una cosa precisa che si può fare, e so che da ora una volta l'anno saremo lì a vederlo crescere", ha detto Niccolò. Lunedì 30 agosto, il giorno che chiude l'estate, saranno tanti, sullo stesso palco come da noi non è mai successo. E suoneranno le loro parole. Una scaletta del concerto non c'è ancora e forse non serve, non è previsto un ordine proprio perché le adesioni si sono accumulate veloci in pochi giorni, accavallandosi, arricchendosi. Quel giorno sarà libertà, sarà festa, saranno ricordi e saranno progetti. Saranno tutti insieme. Nello stesso disegno fatto con matite colorate.
venerdì 27 agosto 2010
Diario di poesia - 3 poesie - (1/?)
« Felice chi è diverso
essendo egli diverso.
Ma guai a chi è diverso
essendo egli comune »
Sandro Penna
*/*
« Io sono sempre stata come sono
anche quando non ero come sono
e non saprà nessuno come sono
perché non sono solo come sono »
Patrizia Valduga, Quartine - Seconda centuria
*/*
« Eroi dispersi, non più o non ancora
mio reggimento oltre il reticolato
della luce, con che povero fiato
mi chiamate, con quanta pena affiorano
dal vocio del vento che le divora
o le ammucchia come foglie sul lato
dell'ombra le voci che ho tanto amato! »
Giovanni Raboni, Stanze per la musica di Adriano Guarnieri
essendo egli diverso.
Ma guai a chi è diverso
essendo egli comune »
Sandro Penna
*/*
« Io sono sempre stata come sono
anche quando non ero come sono
e non saprà nessuno come sono
perché non sono solo come sono »
Patrizia Valduga, Quartine - Seconda centuria
*/*
« Eroi dispersi, non più o non ancora
mio reggimento oltre il reticolato
della luce, con che povero fiato
mi chiamate, con quanta pena affiorano
dal vocio del vento che le divora
o le ammucchia come foglie sul lato
dell'ombra le voci che ho tanto amato! »
Giovanni Raboni, Stanze per la musica di Adriano Guarnieri
giovedì 26 agosto 2010
lunedì 23 agosto 2010
ritorno a lavoro
primo giorno di lavoro di questa annata 2010-2011.
veramente il clima è vacanziero, con la maggior parte dei colleghi ancora in ferie.
sensazioni: la vesuviana prudente, promessi sposi non più tali, cucciola che piange quando capisce che le ferie son finite, il fantacalcio del corriere dello sport, i wurstel semi fritti con le patate surgelate, la perla americana per l'onomastico di moglia
veramente il clima è vacanziero, con la maggior parte dei colleghi ancora in ferie.
sensazioni: la vesuviana prudente, promessi sposi non più tali, cucciola che piange quando capisce che le ferie son finite, il fantacalcio del corriere dello sport, i wurstel semi fritti con le patate surgelate, la perla americana per l'onomastico di moglia
domenica 22 agosto 2010
sabato 14 agosto 2010
prima settimana di ferie
il mare con la sabbia
cucciola che gioca in acqua
i film visti a tavola
la frutta, il cibo pugliese
i percorsi stradali chiesti da moglia
cucciola che gioca in acqua
i film visti a tavola
la frutta, il cibo pugliese
i percorsi stradali chiesti da moglia
venerdì 6 agosto 2010
lunedì 2 agosto 2010
vacanze & concerti gratis
top 5 dei concerti gratis ascoltati durante le estati passate
Edoardo Bennato
Velvet
Luca di Riso
Miller Tour feat Negramaro
Enrico Ruggeri
Edoardo Bennato
Velvet
Luca di Riso
Miller Tour feat Negramaro
Enrico Ruggeri
domenica 1 agosto 2010
PLAYLIST - 2/? -Syria
Syria (Roma, 1977)
Pseudonimo di Cecilia Cipressi, Syria raggiunge la notorietà a Sanremo nel 1995, ma le cose più belle arriveranno più tardi. Syria è una cantante che una volta si sarebbe chiamata "interprete", arrivata nel panorama della musica italiana con qualche decennio di ritardo, quando le interpreti sono state messe fuori moda.
Ad un certo punto della sua carriera per recuperare decide di recuperare canzoni già edite ma non abbastanza ascoltate. Voci di corridoio affermano che ci sia stato del tenero con Jovanotti, ma a noi importa che abbiano partorito "Se tu non sei con me". Grazie ad una strana, ma poco commercialmente vincente, ispirata amicizia con gli ambienti indipendenti italiani, nel 2007 partorisce "un'altra me" un disco che ottiene un'ottima recensione da parte della critica,senza però il successo sperato di pubblico.
Se t'amo o no (Come una goccia d'acqua, 2000)
Musica e testo del brano sono stati scritti dal cantautore Biagio Antonacci, ma nonostante questo non risulta melensa. Anzi il passaggio: "mi stai facendo vivere una vita | che non è la vita mia | felice solo quando sto con le mie dita e con la mia fantasia" arriva parecchia anni dopo Tozzi, Vasco e Lucio Dalla, ma risulta sempre coraggioso.
Se tu non sei con me (Le mie favole, 2002)
Jovanotti, i passaggi su MTV, forse la rendono la canzone di Syria più conosciuta al pubblico. Però in questa canzone non mette in mostra le sue doti di grande interprete.
La distanza (Un'altra me, 2007)
Cover dei Northpole. Nel 2007 va di moda l'album di cover. Syria tira fuori un capolavoro assoluto, "Un'altra me", dove canta e rispolvera successi indy italiani dei precedenti anni. "La Distanza" è il primo singolo e la prima traccia, i Northpole sono sconosciuti anche a chi di indy qualcosa ci capisce.
Canzone d'odio (Un'altra me, 2007)
Cover dei Mambassa. Qualche radio la passò, incuriosito dal testo. Rancoroso, che parla d'odio. Con l'odio sfondarono i Bluvertigo, ma erano altri tempi ed avevano dalla loro i passaggi a sanremo giovani. I Mambassa invece sono tuttora sconosciuti e scrivono bellissimi testi.
Non dimentico più (Un'altra me, 2007)
Cover dei Deasonika; i Deasonika a Sanremo non ebbero successo con la stessa canzone. Qualche passaggio sulle radio, ma poi ricaddero nel dimenticatoio.
Loro la cantavano bene, in bocca a Syria diventa arte. Syria non canta la strofa in inglese che effettivamente non c'azzeccava molto.
L'antidoto (Un'altra me, 2007)
Ancora mambassa, ancora un testo inusuale. L'antidoto viene chiesto alla "avvelenatrice" di cuori.
4 gocce di blu (Un'altra me, 2007)
Il sodalizio tra Syria e i Perturbazione va oltre questa canzone. Nell'album dei Perturbazione era una goccia, Syria la rende un mare
di emozioni. Le gocce di blu che restano sul fondo del bicchiere per me sono tuttora un mistero.
1968 (Un'altra me, 2007)
Filippo Gatti a Roma nei locali sfondava. Questa canzone la canta con un minimalismo senza uguali. Syria ne rifà una versione arricchita
di una parte elettronica che la rende altrettanto bella.
Terra (Un'altra me, 2007)
Cover dei Marcilo Agro; come sopra per l'arrangiamento. Solo che gli sconosciutissimi Marcilo Agro non fanno musica per i miei gusti. Questa canzone non fa eccezione, e proprio per questo Syria compie un miracolo facendomela piacere molto con la sua voce, il suo mestiere, ed un arrangiamento elettronico ben fatto.
Pseudonimo di Cecilia Cipressi, Syria raggiunge la notorietà a Sanremo nel 1995, ma le cose più belle arriveranno più tardi. Syria è una cantante che una volta si sarebbe chiamata "interprete", arrivata nel panorama della musica italiana con qualche decennio di ritardo, quando le interpreti sono state messe fuori moda.
Ad un certo punto della sua carriera per recuperare decide di recuperare canzoni già edite ma non abbastanza ascoltate. Voci di corridoio affermano che ci sia stato del tenero con Jovanotti, ma a noi importa che abbiano partorito "Se tu non sei con me". Grazie ad una strana, ma poco commercialmente vincente, ispirata amicizia con gli ambienti indipendenti italiani, nel 2007 partorisce "un'altra me" un disco che ottiene un'ottima recensione da parte della critica,senza però il successo sperato di pubblico.
Se t'amo o no (Come una goccia d'acqua, 2000)
Musica e testo del brano sono stati scritti dal cantautore Biagio Antonacci, ma nonostante questo non risulta melensa. Anzi il passaggio: "mi stai facendo vivere una vita | che non è la vita mia | felice solo quando sto con le mie dita e con la mia fantasia" arriva parecchia anni dopo Tozzi, Vasco e Lucio Dalla, ma risulta sempre coraggioso.
Se tu non sei con me (Le mie favole, 2002)
Jovanotti, i passaggi su MTV, forse la rendono la canzone di Syria più conosciuta al pubblico. Però in questa canzone non mette in mostra le sue doti di grande interprete.
La distanza (Un'altra me, 2007)
Cover dei Northpole. Nel 2007 va di moda l'album di cover. Syria tira fuori un capolavoro assoluto, "Un'altra me", dove canta e rispolvera successi indy italiani dei precedenti anni. "La Distanza" è il primo singolo e la prima traccia, i Northpole sono sconosciuti anche a chi di indy qualcosa ci capisce.
Canzone d'odio (Un'altra me, 2007)
Cover dei Mambassa. Qualche radio la passò, incuriosito dal testo. Rancoroso, che parla d'odio. Con l'odio sfondarono i Bluvertigo, ma erano altri tempi ed avevano dalla loro i passaggi a sanremo giovani. I Mambassa invece sono tuttora sconosciuti e scrivono bellissimi testi.
Non dimentico più (Un'altra me, 2007)
Cover dei Deasonika; i Deasonika a Sanremo non ebbero successo con la stessa canzone. Qualche passaggio sulle radio, ma poi ricaddero nel dimenticatoio.
Loro la cantavano bene, in bocca a Syria diventa arte. Syria non canta la strofa in inglese che effettivamente non c'azzeccava molto.
L'antidoto (Un'altra me, 2007)
Ancora mambassa, ancora un testo inusuale. L'antidoto viene chiesto alla "avvelenatrice" di cuori.
4 gocce di blu (Un'altra me, 2007)
Il sodalizio tra Syria e i Perturbazione va oltre questa canzone. Nell'album dei Perturbazione era una goccia, Syria la rende un mare
di emozioni. Le gocce di blu che restano sul fondo del bicchiere per me sono tuttora un mistero.
1968 (Un'altra me, 2007)
Filippo Gatti a Roma nei locali sfondava. Questa canzone la canta con un minimalismo senza uguali. Syria ne rifà una versione arricchita
di una parte elettronica che la rende altrettanto bella.
Terra (Un'altra me, 2007)
Cover dei Marcilo Agro; come sopra per l'arrangiamento. Solo che gli sconosciutissimi Marcilo Agro non fanno musica per i miei gusti. Questa canzone non fa eccezione, e proprio per questo Syria compie un miracolo facendomela piacere molto con la sua voce, il suo mestiere, ed un arrangiamento elettronico ben fatto.
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