sabato 21 maggio 2011

Alzati e cammina!

Anno 2011, la scienza compie dei progressi interessanti. C'è speranza anche per chi non camminava più. Ecco la storia, da messaggero.it: Rob Summers era un stella nascente del baseball americano, nell’Oregon. Aveva poco più di vent’anni quando un’auto pirata l’ha investito ed è fuggita. Da quel maledetto giorno del 2006 le gambe di Rob non si sono più mosse. E’ rimasto bloccato sulla sedia a rotelle dal torace in giù. L’urto ha interrotto i «comandi» che dal cervello partono verso gli arti inferiori.

Sembrava eresia far sperare il ragazzo di ricominciare a muoversi. Ma, al tempo stesso, due gruppi di ricercatori, delle università di Louisville e di Los Angeles, hanno deciso di lavorare su di lui e mettere a punto una nuova tecnica in grado di rimetterlo in piedi. E fargli muovere qualche passo. Anni di ostinazione. Oltre ventisei mesi di allenamenti durissimi in palestra, tentativi su tentativi da parte dei neurologi. Sono stati sperimentati diversi stimolatori elettrici per risvegliare la sua spina dorsale. Fino all’obiettivo finale: con sedici elettrodi sulla superficie del midollo Rob Summers è tornato ad alzarsi sulle gambe e a spostare i suoi piedi, seppur di pochi centimetri.

Il sistema consiste nell’applicazione di corrente elettrica, a diverse frequenze e intensità, nel tratto lombosacrale della colonna. L’atleta è stato addestrato, progressivamente, prima a stare eretto e ad effettuare dei movimenti con le gambe e poi ad avventurarsi verso i passi. «La mia vita è completamente cambiata - commenta Rob Summers -. Per uno che da quattro anni era incapace di muovere anche un solo dito, avere la libertà e la capacità di stare in piedi è una sensazione stupenda. E’ incredibile trovarmi a fare nuovamente dei passi. Il mio tono muscolare è talmente migliorato che molti neppure credono che io sia paralizzato».

«Anche se la strada è ancora molto lunga», va cauta Susan Harkema che ha guidato i ricercatori. La storia del giovane Rob, con tutte le coordinate scientifiche, è arrivata sulle pagine della rivista scientifica Lancet. Un impegno economico notevole, quasi interamente sostenuto dalla Christopher and Dane Reeve Foundation, l’associazione che porta il nome dell’attore che diede il volto a Superman.

All’apice della carriera, Reeve, cadde da cavallo nel ’95 in un parco equestre in Virginia. Un gravissimo trauma: spostamento di due vertebre cervicali con lesione del midollo spinale. Che vuol dire una paralisi permanente dal collo in giù (tetraplegia) e perdita della capacità di respirare in modo autonomo. Dal momento in cui è tornato a casa dall’ospedale fino alla morte, nel 2004, ha deciso di battersi per chi era nella sua stessa situazione diventando attivista nelle campagne a difesa dei diritti dei disabili e sostenitore della ricerca. I passi di Rob Summers sono il primo grande successo di Superman.

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