lunedì 24 gennaio 2011

5 capitolo - Giovinho

Quando ho preso conoscenza ero nello spogliatoio. Dell'Olimpico. Finale di Coppa Italia. Polisportiva Rattapallese 2 - Sampdoria 1. Un gol l'ho segnato io, su rigore. E' l'ultima cosa che ricordo. Ed ora il presidente della FIGC mi chiede di perdere questa partita che abbiamo quasi vinto.
Presidente: "...in cambio vi facciamo salire fino alla serie B, e poi ci sono i soldi... bei soldi"
Io: "No Presidente, questo è il mio sogno che si avvera. E' da bambino che sogno una finale qui, all'Olimpico."
Presidente:"...e Giovinho. Dell'Atletico Miniero. Ha vinto la coppa carnevale quest'anno".
Io: "Niente da fare. Mi scusi, noi andiamo fuori a vincerla questa coppa. Mi spiace per lei, per la credibilità del calcio italiano ma la fuori ci sono altri ragazzini che attraverso noi vedono i loro sogni meno impossibili".
Torno negli spogliatoi. Guardo gli altri ragazzi, ridono. Rido anche io ora. Perché so che se il Presidente ha tentato di comprarci, allora l'arbitro sicuramente non è un venduto. Questa partita la vinciamo noi.

Esco, guardo l'Olimpico che per due terzi è bianco-azzurro. Uno sventolio di bandiere sopra di me. Mi sento piccolo eppure forte. Forte perché non mi hanno comprato, non mi sono venduto.

Com'è finita, poi, lo sapete tutti, è su tutti i giornali. Sportivi e non, italiani e stranieri. 3 a 2 per noi, il sogno che si avvera, per la Polisportiva Rattapallese. Ed è per questo che giocheremo l'Europa League quest'anno.

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