giovedì 10 marzo 2011

O pali da lap dance

Dicono che sia curativo, che dovrebbe essere curativo. Parlare a tutti delle proprie paure più grandi. Ad esempio ho paura di svenire e lo racconterò in un post, su questo blog. Non è bello immaginarsi di cadere per strada come un ciocco. Che poi... ciocco è bello da dire per farsi cadere. Esprime al meglio il rumore dello svenuto. Manuali di auto aiuto dicono che dovrei rivedere le scene di me in preda al panico con le immagini velocizzate. Per farmi ridere di me stesso. Questo servirebbe, sì, come no. Scriverne forse mi serve di più: questo ho pensato in treno mentre sentivo odore di alcool proveniente da uno di quei disinfettanti portatili colore sperma, che le gentil donzelle in metro si passano goduriose per scampare all'influenza A. O al maniaco di turno che tra una palpeggiata e l'altra si appoggia a quei luridi corrimano rossi. O pali da lap dance. Avranno un nome quelle sbarre arrugginite? Beh se ce l'hanno non lo so.

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