Benvenuti al Sud.
Film italiano del 2010.
Il colpo di fulmine, prendendo spunto dai voti del settimanale ciak, è un premio al valore artistico di un opera che però è ancora troppo nuova per essere giudicata col giusto distacco. L'arte deve sedimentare.
Diretto da Luca Miniero, dice wiki che è il remake del film comico francese Giù al nord, grande successo sia in Francia che in tutta Europa e basato sulle stranezze della lingua piccarda parlata nella regione Nord-Passo di Calais.
Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche a partire dal 1 ottobre 2010.
Le riprese del film sono iniziate a settembre 2009 nel comune di Castellabate nelle frazioni di San Marco, Santa Maria, nel borgo medievale di Castellabate ed in altri luoghi del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, in particolare Persano dove è stata girata la scena del finto rapimento; la scena della stazione è girata in provincia di Viterbo. Ad Angelo Vassallo, sindaco cilentano assassinato per le sue battaglie per la legalità, viene dedicato il film.
Alberto, direttore dell'ufficio postale di Usmate Velate, in Brianza, dopo essersi vista rifiutata la propria domanda di trasferimento a Milano in quanto preceduto da un collega disabile, si finge paralitico per tentare di ottenere l'agognato trasferimento ed esaudire così il desiderio della moglie di vivere nel capoluogo lombardo.
Quando viene scoperto il suo inganno, Alberto viene trasferito nel paese di Castellabate, in Campania, dove con l'aiuto di Mattia il portalettere e degli altri colleghi scopre la bellezza del Sud d'Italia, superando i propri pregiudizi ed i luoghi comuni, riappacificandosi con la moglie e facendo anche riavvicinare Mattia all'ex fidanzata (nonché collega) Maria, dalla quale avrà un figlio.
Nella scena del finto rapimento, per un istante sopra al parabrezza del furgone si legge il nome "Sutri" sulla parete della stazione. Pur essendo presentata nel film come stazione di Castellabate, si tratta in effetti della stazione RFI di Capranica-Sutri: a differenza degli altri cartelli indicatori, che riportano la dicitura appositamente modificata (molto probabilmente in maniera elettronica), quell'indicazione è evidentemente sfuggita al controllo rimanendo inalterata. In una scena successiva la stazione è nuovamente inquadrata e riporta la dicitura "Castellabate".
La stazione ferroviaria di Castellabate esiste e si trova ad Agropoli. (Stazione di Agropoli-Castellabate)
Mattia consiglia ad Alberto di uscire ad Eboli e prendere la litoranea evitando di passare per l'autostrada A3 SA-RC. Ad un tratto Alberto trova un bivio autostradale in cui compare un cartello: a sinistra c'è scritto SALERNO-REGGIO CALABRIA-BATTIPAGLIA-CASTELLABATE, a destra Litoranea-PAESTUM-AGROPOLI-CASTELLABATE. Nella realtà questo bivio non esiste anche se è possibile uscire ad Eboli per raggiungere la litoranea e proseguire fino a Castellabate.
La festa di cui parlano gli attori in una delle scene del film è dedicata a San Costabile (patrono del Comune). Questa festa nella realtà viene celebrata nel borgo medievale mentre i festeggiamenti delle scene finali sono stati girati nella frazione di Santa Maria, in marina piccola, e fanno (implicitamente) riferimento alla festa in onore di Santa Maria a Mare che si celebra il 15 Agosto.
L'ufficio postale ripreso nel film nella realtà è una macelleria. Gli uffici postali del Comune sono posizionati nelle frazioni di Santa Maria e San Marco.
Una delle persone raffigurate nella locandina del film (la donna più a destra) è una residente di Santa Maria di Castellabate.
Nunzia Schiano, che in questo film interpreta la parte di madre di Alessandro Siani, interpretava la stessa parte nel film Ti lascio perché ti amo troppo.
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