lunedì 18 ottobre 2010

Capitolo 2 - Michele, il manager

Era mattina, la luce entrava dalla finestra a disegnare i segni della notte brava sulla faccia dei protagonisti.
Fecero praticamente fuggire tutti i clienti del bar dove entrarono a fare colazione. Un bar italiano di quelli fornitissimi e veloci.
Carmela barcollò a lungo prima di trovare la strada per sedersi, poi lo fece pesantemente. Massimo era nascosto dai lunghissimi capelli neri, Francesco era gonfio come un rospo innamorato.
Francesco ha il vizio di corteggiare donne accompagnate e quasi tutte le sere, dopo aver suonato divinamente, scatena una rissa . Massimo è il suo angelo custode anche se prova quasi sempre ad evitare l'inevitabile.
Quella sera d'inverno entrarono in un locale che erano ormai le 3 della notte e lì avvenne l'incontro incandescente tre Francesco e Carmela arricchito da una fantasmagorica rissa al buio che coinvolse anche Pasquale, Riccardo e Michele.

A questo punto Michele si svegliò, e capì che stava sognando. Un sogno diverso dagli altri perché era molto vivido. Andò verso il frigo, prese un bicchiere d'acqua e continuò a sognare. Ma stranamente ripartì lo stesso sogno di prima. Cosa ancora più strana i protagonisti del sogno erano ben definiti come potevano esserlo i personaggi di un libro. Nel sogno c'erano:
Francesco batterista rock di origini basche di un metro e sessanta- "Come un vecchio lupo si aggirava tra i tavoli, cercando un posto, il suo posto."
Massimo percussionista argentino di un metro e novanta- "Massimo temeva questi momenti, ma ne era anche affascinato. Temeva la potenza esplosiva di Francesco, la sua improvvisa sterzata ed aveva anche imparato a leggerla in quel lampo di divertimento che Francesco emanava dagli occhi poco prima di erompere."
Pasquale gentile chitarrista di origini giamaicane - "la cui dolcezza e affabilità faceva da cantrappunto al clima generale del gruppetto."
Riccardo bassista camerunense dalle enormi mani - "un Camerunense le cui mani erano grandi come Francesco"
Carmela cantante di origini dubbie.- "Si guadagnava da vivere così, Carmela, donna provata dall'alcol, dal fumo e dal sesso, unici compagni di viaggio di una vita tanto amata quanto vissuta che tuttavia non avevano scalfito la sua bellezza, anzi le donavano quel fascino particolare di quarantenne esperta e generosa."

Michele è un manager di una importante azienda di consulenza italiana, ed è di origini romane: "un tipo tosto, abituato a vederne di cotte e di crude, senza mai scomporsi". Così verrebbe descritto in un libro. Se dovesse per forza essere descritto.

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