Un giorno da qualche parte ricordo di aver letto una difesa ai critici ed al valore della critica. Credo fosse su Ciak, un articolo di Morandini. Diceva che i critici servono prima di tutto al pubblico, per poter dare una scrematura alla massa, da considerare come un amico fidato che ti consiglia di vedere un film che gli è particolarmente piaciuto, una canzone, un quadro, qualsiasi cosa sia arte.
A me i critici piacciono, non tutti ovvio. Mi piace il concetto di fondo, il poter dare un giudizio su qualcosa così che il fruitore possa scegliere con più elementi a disposizione. Poi sta nell'intelligenza del fruitore capire quale critico è più o meno onesto, e chi si avvicina ai propri gusti.
Alessio Guzzano: l'ho conosciuto sulle pagine del quotidiano City. Critico cinematografico, amante dei cartoon, in poche righe spara a zero su tutti utilizzando giochi di parole legati ai titoli o alle citazioni di (altri) film.
Luca Sofri figlio di Adriano (quello di Lotta Continua e l'omicidio Calabresi), autore del libro (playlist) che ossessiona i miei ultimi viaggi e sedute di gabinetto. Credo e spero che in futuro sia di ispirazione per questo blog. Tra le altre cose critico musicale, l'ho conosciuto così.
Stefano Disegni: le sue vignette su Ciak sono sempre dissacranti. Ha fatto a pezzi anche grandi film che a lui non erano piaciuti. Preferisco un critico alla Disegni che mi dice cosa evitare che non alla Mollica che mi dice chi ha pagato la rai per farsi pubblicizzare.
A me piacerebbe fare il critico di professione.
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