E' incredibile come ogni tanto le eccezioni mi stupiscano. Ho letto della festa che durante la Settimana Santa a Scicli la Domenica di Resurrezione si svolge una festa Pagana, che prende il via dalla chiesa subito dopo la messa. Si tratta indubbiamente del momento di festa più atteso dalla cittadinanza e anche dai numerosi turisti che ogni anno decidono di effettuare un viaggio negli Iblei in coincidenza di questa festa alla quale ha dato lustro anche Vinicio Capossela dedicando una Canzone all’Uomo Vivo, Il Cristo Risorto, chiamato anche “Gioia”. Gioia o Uomo Vivo viene chiamato il simulacro di Cristo Risorto che viene custodito all’interno della Chiesa di Santa Maria la Nova. La festa comincia il sabato notte quando, secondo un topos molto diffuso in tutta l’isola, a mezzanotte viene svelato il simulacro che, quasi immediatamente e dopo una serie di laboriose operazioni, viene montato sulle travi in legno, a vara, che serviranno a trasportare la statua lungo le vie della cittadina. Inizia il rito della Resurrezione che vedrà, dopo mezzanotte i portatori sollevare la statua del Cristo per farla danzare all’interno della Chiesa senza oltrepassare la soglia.
L’indomani mattina dopo mezzogiorno, al rientro dello stendardo comunale e dell’ostensorio sacro all’interno della chiesa dopo la processione, esplode la vitalità della festa. I portatori sollevano la statua dell’Uomo Vivo che verrà trasportata fino al primo pomeriggio in una processione che ha perso i connotati lenti, cadenzati e luttuosi, ma è un vero e proprio trionfo. Il simulacro non viene mai poggiato, né i portatori conoscono riposo. I portatori sono ragazzini, che usano la statua del Cristo (non so quanto inconsapevolmente) a mo di simbolo fallico, lo portano sotto i balconi delle belle ragazze e lo innalzano al grido Giò-giò-Gioa! Mentre ragazzini più piccoli urlano "criscilo" (fallo crescere).
Per due giorni, fino a domenica notte saranno impegnati a portare il Cristo Risorto nelle strade e nelle Piazze cittadine accompagnati dalla banda musicale della città. La città è gremita di folla fino a notte fonda quando, dopo molte “finte”, il simulacro non viene riposto all’interno della chiesa.
Le finte non sono altro che l'entrare e l'uscire, simbolo di liberazione sessuale finale.
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