Alajmo Roberto - L' arte di annacarsi. Un viaggio in Sicilia
Oggi ho finito di leggere un libro molto bello. Come ho raccontato a mogliaideale, una volta finito cercavo di andare a ritroso, cercando pagine eventualmente non lette. Mi era capitato raramente con un libro, e penso che questa sia la migliore delle recensioni che io possa fare. Spesso in queste pagine ho parlato delle suggestioni che questo libro mi è riuscito a dare in questo mesetto. ad esempio in due post ho parlato di Scicli: parlando della Madonna delle milizie e della festa pasquale del Cristo Risorto.
Ma ho parlato anche di Antonio Presti , Vincent Schiavelli.
Annacare/annacarsi è in dialetto siciliano un verbo insidioso, difficilmente traducibile in italiano. Quel che più si avvicina è cullare/cullarsi, ma non è proprio la stessa cosa. L'arte di annacarsi prevede il muoversi il massimo per spostarsi il minimo. Una immagine che descrive bene lo spirito dell'isola e più ancora la disposizione d'animo dei siciliani tessuta di diffidenza.
Ricordo di aver comprato questo libro dopo aver letto una intervista a Ficarra e Picone, dove i due comici definivano inattendibile il parere di Alajamo, perché un siciliano non può ben definire i siciliani. E non è una facile battuta, hanno proprio ragione! Ad ogni passo del libro sembra che Roberto appena finisce di descrivere uno dei tanti difetti siciliani, ne rimane contagiato, e prende a scrivere come infettato irrimediabilmente da un virus tutto siciliano.
Questo libro però mi ha colpito, ad ogni capitolo c'è una nuova scoperta e non smette mai di trasportarmi nei posti, nei luoghi, nemmeno così tanto lontani delle leggende e dei racconti veri che Alajamo descrive con arte nonnesca.
Ogni viaggio in Sicilia, anche quello intrapreso in questo libro, diventa una specie di danza immobile attorno alla geografia e alla filosofia, alla storia, al folklore e alla gastronomia, scoprendo che fra le diverse discipline esistono continui rimandi a una trama inestricabile. "Pur restando immobile, l'Isola si muove. Non è uno di quei posti dove si va a cercare la conferma delle proprie conoscenze. È invece un teatro dove le cose succedono da un momento all'altro. È un susseguirsi di scatti prolungati, pause per rifiatare e ancora fughe in avanti". Come l'Isola, Alajmo procede a zig-zag in un itinerario non lineare, senza vincoli di percorso né di tempo, da un capo all'altro, sulla base di pure suggestioni, guidato dalla bellezza, accompagnato da un lucido pessimismo. Come un atto d'amore che non si nasconde nessuna vergogna dell'oggetto amato: capita di innamorarsi di una canaglia. E anche se lo sai, che puoi farci?
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