Una delle mie utopie è quella di scrivere a Blatter e Platini, per proporre il mio innovativo cambiamento per il regolamento della coppa del mondo di calcio. O almeno al presidente della FIGC per uniformare le regole della coppa italia a quelle della FA Cup inglese. Sì, insomma, non è giusto che la Rattapallese footbal club non possa sfidare, chessò, il Milan in una competizione ufficiale.
Allora ho chiesto a wiki come funziona la FA Cup, quante squadre sono iscritte ai vari campionati di calcio italiano, ed è da giorni che scribacchio sull'agenda le mie fanta-regole. Mesme mi vede sin da piccolo scrivere cose del genere, solo che fino a ieri non avevo uno specchietto che mi desse un metodo. Ora wiki me l'ha fornito.
Poi, ho ri-scoperto la pagina che parla della CSI. Il Centro Sportivo Italiano (C.S.I.) è una associazione senza finalità di lucro a carattere nazionale. Promuove lo sport come momento di aggregazione sociale, di educazione, crescita e impegno, ispirandosi ai valori umani e cristiani nel servizio alle persone di tutte le fasce di età.
È riconosciuto dal CONI quale Ente di Promozione sportiva e dallo Stato Italiano come Ente con Finalità Assistenziali, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali quale Associazione di Promozione Sociale e dal Ministero dell’ Università e della Ricerca quale soggetto accreditato per la Formazione del personale della scuola ed ente qualificato per attività di Formazione. È riconosciuto dalla Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.) e fa parte della Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali. Rappresenta l’Italia in seno alla Fèdèration Internationale Catholique d’Education Physique et Sportive (F.I.C.E.P.).
Nonostante questi campionati siano del tutto simili a quelli di organizzazioni più competenti in quello specifico sport, come ad esempio la FIGC per il calcio, i campionati C.S.I. promuovono una visione dello sport diversa, basata appunto sulla morale cattolica e concentrata sul nucleo dell'oratorio; Il CSI è stata la prima organizzazione sportiva al mondo a introdurre e sperimentare nel calcio la "espulsione a tempo" (come già avviene in altri sport), che prevede l'allontanamento dal campo per alcuni minuti del giocatore a causa di scorrettezze di gravità "intermedia". Questo tipo di espulsione, comminata dall'arbitro con un cartellino di colore azzurro (che quindi accompagna quelli tradizionali di colore giallo e rosso), ha suscitato molto interesse da parte della stessa Federcalcio che però non l'ha ancora adottato nonostante al suo interno la proposta sia stata presentata in via ufficiosa dagli stessi dirigenti arbitrali.
E' così che nascono le novità, dal basso.
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