martedì 28 settembre 2010

PNL, draghi principesse e tutti gli altri

La PNL mi ha aiutato, eppure non ho mai seguito un corso di un PNL-lista.
Mi è bastata l'idea che esistesse qualcosa del genere.
Perché l'idea include il fatto che altra gente come me, che si fa le stesse mie domande, c'è.

L'Oxford English Dictionary descrive la PNL come "un modello di comunicazione interpersonale che si occupa principalmente della relazione fra gli schemi di comportamento di successo e le esperienze soggettive (in particolare gli schemi di pensiero) che ne sono alla base" e “un sistema di terapia alternativa basato su questo che cerca di istruire le persone all'autoconsapevolezza e alla comunicazione efficace, e a cambiare i propri schemi di comportamento mentale ed emozionale"

Secondo i fondatori del movimento, Richard Bandler e il linguista John Grinder, la PNL sarebbe strumentale "all'individuazione delle modalità per aiutare le persone ad avere vite migliori, più complete e più ricche".

Essi coniarono il termine per denotare un presunto collegamento teorico fra i processi neurologici ("neuro"), il linguaggio ("linguistico") e gli schemi comportamentali che sono stati appresi con l'esperienza ("programmazione"), sostenendo che questi schemi possono essere organizzati per raggiungere specifici obiettivi nella vita.

Bandler ha sostenuto che gli esseri umani siano letteralmente programmabili: "Quando ho cominciato usando il termine programmazione le persone si arrabbiarono veramente. Hanno detto cose come: 'state dicendo che noi siamo come le macchine. Siamo esseri umani, non robot.' Ciò che stavo dicendo veramente era proprio l'opposto. Siamo la sola macchina che può programmarsi. Siamo auto-programmabili. Possiamo impostare programmi deliberatamente progettati e automatizzati che funzionano da soli per occuparsi di noiose mansioni terrene, liberando così le nostre menti per fare altre cose più interessanti e creative."

Ho comprato i libri, conosciuto gente, ne ho parlato in giro.
Mi sono confrontato con le filosofie individuali della gente comune, dei non-filosofi (anche se un po' tutti lo siamo).
Mi trovo a parlarne a lavoro a doppiaS a distanza di tre anni dalla mia scoperta.
Mi trovo a raccontare la storia del mago (eccola qui) alla mogliaideale appena prima di addormentarsi (o forse per addormentarsi).

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