martedì 29 novembre 2011

Paolo Benvegnù - Nel Silenzio - Testo

Voglio respirare lentamente il tuo profumo e non so se risvegliarti
Ho dormito poco per sognarti all'improvviso e non ho sognato niente
Esco per lasciarti libera di sopravvivere per dimenticarti e ritrovarti inconsapevole.
Non vedi che mi arrendo
Non capisci che lasciandoti andare
Potrai desiderare
Riconquistarti e perderti
Perchè non vedi che ti attendo
Ti proteggerò restando lontano
Nel silenzio
Nel silenzio i tuoi vestiti ballano
Poi sorpresi dalla luce cadono
Con una grazia irreale
irreale
Ma io devo ritornare a camminare verso ciò che non so
Anche se ieri ti ho sentito respirare in ogni cosa che ho
desiderato
Esco dal tuo corpo con un gesto impercettibile per dimenticare che l'attesa sia incantevole
Non vedi che mi arrendo
Non capisci che lasciandoti andare
Potrai desiderare
Riconquistarti e perderti
Perchè non vedi che ti attendo
Ti proteggerò restando lontano
Nel silenzio
Nel silenzio
Voglio respirare lentamente il tuo profumo e non so se risvegliarti
Ho dormito poco per sognarti all'improvviso e non ho sognato niente
Esco per lasciarti libera di sopravvivere per dimenticarti e ritrovarti inconsapevole.
Non vedi che mi arrendo
Non capisci che lasciandoti andare
Potrai desiderare
Riconquistarti e perderti
Perchè non vedi che ti attendo
Ti proteggerò restando lontano
Nel silenzio
Nel silenzio i tuoi vestiti ballano
Poi sorpresi dalla luce cadono
Con una grazia irreale
irreale
Ma io devo ritornare a camminare verso ciò che non so
Anche se ieri ti ho sentito respirare in ogni cosa che ho
desiderato
Esco dal tuo corpo con un gesto impercettibile per dimenticare che l'attesa sia incantevole
Non vedi che mi arrendo
Non capisci che lasciandoti andare
Potrai desiderare
Riconquistarti e perderti
Perchè non vedi che ti attendo
Ti proteggerò restando lontano
Nel silenzio
Nel silenzio

domenica 30 ottobre 2011

Litizzetto - Lettera di Berlusconi indirizzata alla Merkel e a Sarkozy

«Cari i miei due minchioni, cara sederona e caro pinocchietto, esordisco dicendo che sono molto contento di essere qui a Bruxelles, famosa per i suoi cavolini, gli stessi che non vi fate voi due. Abbiamo accolto le vostre raccomandazioni con le quali io giornalmente mi detergo il sedere e ne provo sollievo. In quanto alle misure per la crescita, pensiamo che la Francia e la Germania potrebbero darci un grosso aiuto se si facessero una bella padellata di cazzi propri.

Voi francesi ad esempio, prima di plissettare la minchia a noi, sarebbe meglio che finiste la Torre Eiffel, che sono due secoli che ci stanno solo queste quattro lamiere arrugginite.

Caro Nicolas, so che ti sembra che non cresciamo abbastanza ma, amore mio, neppure tu sei cresciuto poi così tanto. Ti puzzano le scarpe di shampoo, lo sai, vero?
Ricordo poi alla signora Merkel, che giustamente ci sprona ad essere chiari nei nostri intenti, che la Germania prima l’avete unita, poi l’avete divisa, e poi di nuovo unita. Quindi non ci rompessero tanto i maroni a noi.
In sintesi, non ho alcuna intenzione di fare le riforme. Tanto a me che me ne frega, io vado ad Antigua a fare il Bunga Bunga con un paio di amiche di Lavitola.»

Post scriptum per Sarkozy: «A proposito, Sarkò, sai mica se il figlio di Carlà è mio o di Putin?»

Firmato: Il figo padano dal lungo banano

sabato 29 ottobre 2011

Fantacalcio Coppa Italia 2011/2012 - Fantacoppa Italia

Regole Essenziali


1) Per iscrivere la propria squadra al Fantacoppa Italia 2011/2012 basta rispondere a questo post indicando:
Nome squadra
11 Titolari (1 Portiere - Difensori minimo 3 massimo 5 - Centrocampisti minimo 3 massimo 5 - Attaccanti minimo 1 massimo 3)
7 Riserve (1 Portiere - 2 Difensori - 2 Centrocampisti - 2 Attaccanti)

Si comincia dal quarto turno.

http://it.wikipedia.org/wiki/Coppa_Italia_2011-2012#Quarto_turno

Il quarto turno si disputerà tra mercoledì 23, giovedì 24, martedì 29 e mercoledì 30 novembre 2011.

Termine iscrizioni mercoledì 23, 1 minuto prima del calcio di inizio della prima partita in programma.

2) Non esistono Fantamilioni, le rose vengono modificate prima di ogni turno secondo la regola 4.

3) I punteggi vengono calcolati in questa maniera
Giocatore schierato/subentrato che vince fuori casa: voto base 7
Giocatore schierato/subentrato che vince in casa : voto base 6
Giocatore schierato/subentrato che perde in casa : voto base 5
Giocatore schierato/subentrato che perde fuori casa: voto base 4
Bonus: Gol +3, Rigore parato +3.
Malus: Espulsione -1, Autorete -3.

4)
a) A fine giornata, la fantasquadra prima classificata mantiene la propria rosa per il prossimo turno, fatta eccezione dei giocatori eliminati, che può sostituire liberamente.

b) La fantasquadra seconda classificata mantiene la propria rosa per il prossimo turno, fatta eccezione dei giocatori eliminati e di quelli in rosa alla fantasquadra prima classificata (ovviamente si considera la rosa al netto delle sostituzioni al punto 4a) , che può sostituire liberamente.

Così via fino all'ultima fantasquadra in classifica.
Le sostituzioni vanno effettuate rispondendo al post di giornata.

5) Premio: link al blog/sito web/pagina facebook del vincitore, nel post conclusivo di questo blog relativo a questo fantatorneo. E' poco, ma i soldi sono finiti (cit.).

venerdì 16 settembre 2011

BisPapà

come da oggetto :-)

sabato 10 settembre 2011

TQ - corrente poetico letteraria contemporanea

di Carlotta De Leo
30 aprile 2011(ultima modifica: 02 maggio 2011)

STOP ALL'establishment della cultura e della politica. venerdì il primo incontro A ROMA
Generazione Tq, sfida ai "cattivi maestri"
L'esperimento culturale di un gruppo di scrittori e artisti trenta-quarantenni :«Come influire sulla realtà?»

ROMA - Uscire dal cono d'ombra, influire sulla realtà e avvicinarsi a un pubblico più vasto. Dopo anni di silenzio, finalmente la «Generazione Tq» (Tarantino Quentin, ma anche trenta-quarantenni) alza la voce per rivendicare un ruolo sociale, stringere le fila e lanciare una sfida aperta all'establishment della cultura e della politica, «i cattivi maestri» che hanno ridotto notevolmente il peso degli intellettuali sulla realtà. Più di un centinaio di scrittori, giornalisti, critici, artisti e accademici hanno partecipato venerdì 29 aprile al seminario che si è tenuto nella sede romana della casa editrice Laterza.

ESPERIMENTO CULTURALE - Un'iniziativa «sperimentale» nata su iniziativa degli scrittori Giuseppe Antonelli, Nicola Lagioia e Giorgio Vasta del responsabile dell'ufficio stampa della casa editrice Minimum Fax Alessandro Grazioli e del poeta Mario Desiati. «Questo è un luogo di condivisione e non di consenso – spiega Vasta –. Vogliamo ragionare insieme su come superare la membrana che ci divide da una fetta ampia di società. Possiamo continuare a pensare che abbiano tutti torto perché non ci leggono? Dobbiamo dar vita a un movimento culturale e sociale e cercare di entrare in contatto». «Ogni scrittore è solo nel momento della creazione della sua opera – aggiunge Lagioia – ma da solo nessuno può cambiare il mondo in cui vive. Spero che questo sia solo il primo incontro: insieme possiamo davvero trovare le forme per incidere di più sull’ecosistema socio-culturale che ci circonda».

IL GIORNALE WEB DI SCURATI –A ripercorrere la genesi di questa generale apatia è stato Antonio Scurati, una delle firme più conosciute della letteratura italiana contemporanea. «La nostra è una generazione di apprendistato all'irrealtà – sostiene Scurati -. Su di noi ha inciso in maniera determinante la costruzione mediatica che ci ha portato a non saper distinguere tra reale e fittizio». Lo spartiacque è stata la prima Guerra del Golfo: «Ricordo che vidi cadere le bombe su Baghdad in televisione mentre sorseggiavo birra sul divano. Da allora – spiega - la nostra generazione ha assunto una postura spettatoriale che ci impedisce di dare un'unghiata al mondo». Incontri come questi possono essere utili a risvegliarci? «Fin qui direi di no – risponde con sincerità -. Io sono scettico e credo che il bisogno di comunità sia il segno della sua assenza. Ma credo anche che questo conato sia significativo. Per uscire dall'impasse generazionale dobbiamo trovare nuovi orizzonti di comunicazione attiva. Io che scrivo per i giornali e ho una rubrica tv dico che non riusciremo mai ad invertire la rotta se puntiamo solo ad occupare spazi nei media tradizionali». E lancia una proposta: «I tempi sono maturi in Italia per fondare un nuovo quotidiano online che sia solo una trasposizione di contenuti dalla carta al web. Una testata culturale e di informazione dove la nostra generazione sia protagonista e non semplice ospite e possa raccontare la realtà senza distorsioni – dice -. Chi lavora nelle redazioni sa bene che i giornali di carta hanno le ore contate. E sarebbe bello che il definitivo passaggio sia merito di un gruppo di scrittori che vogliono aprirsi all'esterno».

RIBELLIONE AL MERCATO – La discussione, a dir la verità, non sempre è stata pertinente agli obiettivi dell'incontro. Non sono mancate digressioni nostalgiche, con accenni a vecchie ideologie sorpassate dalla storia e dalla realtà (basti pensare alla precarietà che spinge a lavorare per pagare l'affitto «turandosi il naso»). Ma scrittori, critici ed editori presenti hanno dato testimonianza, quantomeno, di voglia di fare, di confrontarsi sulle possibilità che si aprono e sulla necessità di fare gruppo. Nel movimento ondivago degli interventi sono stati affrontati tutti i nodi principali, con scambi di opinione e accesi dibattiti. «Dobbiamo sottrarci alla logica del mercato e della promozione dei libri – propone lo scrittore Christian Raimo –. Perché dobbiamo scrivere sulla quarta di copertina che quel libro è il migliore del secolo se è appena mediocre?».

L'UNIONE FA LA FORZA - Chiuso il primo incontro, la Generazione Tq è chiamata a ora a dare risposte concrete. E certo non sarà facile per i trenta-quarantenni farsi sentire, ma come ha ricordato la regista Costanza Quatriglio, «il nostro tempo è adesso e non domani. Lanciamo iniziative, senza aspettare l'autorizzazione di qualcuno a parlare o ad agire. Se andiamo avanti in maniera separata abbiamo poche speranze: dobbiamo ragionare in termini generazionali, superando le divisioni che ci sono tra chi lavora nell'editoria, nel cinema, nei giornali o in tv».

giovedì 4 agosto 2011

Secondo giorno di lavoro sul libro

Secondo giorno di lavoro sul libro, il libro del blog.
Ho:
*) sostituito le scritte 0 commenti dai post non commentati
*) sostituita la dicitura "pubblicato" con "scritto alle"
*) riformattato l'articolo su tom hanks
*) scritto e pubblicato sul blog questo post

domenica 10 luglio 2011

Primo giorno di ferie estive

Primo giorno di ferie estive e primo giorno di lavoro sul libro.
Il libro del blog.
Ho:
*) copincollato tutti i post del blog mese per mese
*) ora ho un file txt di 500 mila battute!!
*) l'ordine non è crononolgico ma memento-logico (come il film)
*) scritto un primo prologo, cioè questo stesso post

mercoledì 29 giugno 2011

dichiarare esplicitamente gli intenti di questo blog

Il 18 giugno questo blog ha compiuto un anno!
Mi sono sempre ripromesso di dichiarare esplicitamente gli intenti di questo blog.
Non ho mai mantenuto questa promessa a me stesso.
Forse lo farò.
Forse

martedì 28 giugno 2011

Utopia Football Club

capitolo 1 - Saito
http://0commenti.blogspot.com/2010/07/sos-sono-senza-linea.html
capitolo 2
http://0commenti.blogspot.com/2010/10/ma-tu.html

http://0commenti.blogspot.com/2010/11/capitolo-3-mario-e-carmela.html

http://0commenti.blogspot.com/2010/11/capitolo-4-peppino.html

5 capitolo - Giovinho
25 gennaio

Insomma, quello che so finora è che c'è un libro magico. Forse ci sono scritte delle cose, storie di altri mondi. Quello che già so è che Utopia è una città costruita di recente, si trova in Basilicata, al confine tra Puglia e Campania. Prima era un borgo medievale, poi è stato disabitato fino all'arrivo di un imprenditore, di un mecenate, di un presidente-allenatore-giocatore di calcio. Hanno costruito Nuova Utopia, ripopolato Vecchia Utopia, all'insegna della squadra di calcio più incredibile della storia, l'Utopia football club, dei concorsi letterari, dei festival di cinema e musica, delle installazioni e degli artisti che gratuitamente hanno donato le proprie opere alla costruzione della città, proprio come alcune città Siciliane. Infatti il mecenate viene dalla Sicilia. Caratteristica comune dei festival, dei concorsi, e dei tornei sportivi sono le modalità: i partecipanti arrivano da tutta Italia, e cominciano a partecipare dopo gli invitati ufficiali. E si va avanti fino a che tutti si sono esibiti, e fino a che c'è un vincitore. Senza limiti di tempo.

In fondo la biblioteca è magica perché contiene stralci di storie di tutti i mondi possibili. Se nel vostro mondo ancora non vedete stranezze, è perché il libro a cui è stato assegnato il vostro mondo è nascosto bene, non è ancora stato trovato, o è in mano a persone che non sanno come usarlo.

Caos. Poi dall'unico mondo possibile ci fu un viaggio nel tempo. La biblioteca. Ogni libro venne distribuito ad un mondo. Fino ad ora, nessun mondo si è mai reincontrato.

lunedì 27 giugno 2011

http://www.myspace.com/malaerba

ma questo post era programmato per il 29/06/11, che ci fa già online?
qualcosa non funziona?
cmq dovevo ricordarmi di passare da
http://www.myspace.com/malaerba
per sbobinare: nodi, sidi kaouki e quella con i giuliodorme

domenica 26 giugno 2011

perlomeno con piacere

Come mai nell'ultimo mese non ho scritto quasi per niente sul blog? Scrivere qui è sempre stato un divertimento, un divagare. Gli ultimi post erano stati un impegno, un dovere, e mi hanno dato più di un pensiero.

Tutto questo non è assolutamente giusto, posso dire ora.

Forse questa ingiustizia un domani mi darà la forza per continuare qui o da un altra parte a scrivere con costanza.

O perlomeno con rinnovato piacere.

sabato 25 giugno 2011

Follucidità

Dicevo: in un momento di follia (che potrebbe essere confuso con la lucidità e viceversa) ho pensato che questo blog dovrà morire appena il libro sul blog arriverà a casa mia.

Poi? Aprirne un altro o basta?
Il mio momento di follucidità mi ha fatto vedere un nuovo blog "solo pezzi originali" (parafrasando fast & furious, saga da me mai vista), dove scrivere settimanalmente solo quando c'è veramente qualcosa da dire.
O da riscrivere da questo blog.

Diciamolo pure: il titolo 0commenti non ha portato granché fortuna.
Però ha portato spunti.
Quello che pensavo un anno fa era: cominciando a scrivere verrà fuori il vero motivo per cui io debba scrivere un blog.

Per ora l'ho individuato nella libertà di pensiero e di espressione; e nella lotta quotidiana per raggiungere nuovi diritti e mantenere quelli che dovrebbero essere considerati acquisiti.

mercoledì 22 giugno 2011

301simo post

e non sentirli!
dopo aver dimenticato per 1 mese il blog!!

lunedì 20 giugno 2011

Martinez è il cognome

...spagnolo più usato in italia!
Micky potrebbe essere un topo bisex.
virgilio.it è un sito italiano dimenticato

sabato 18 giugno 2011

un anno di blog

buon compleanno blog!

martedì 14 giugno 2011

affidarmi a Lulù

Quindi la nuova parola d'ordine per il blog sarà "Cambiare rotta". Significa che voglio stringere i tempi per pubblicare un libro con i contenuti di questo blog.
Ho intenzione di pubblicarlo e vendermelo utilizzando i servizi di lulu.com.

Faccio questo perché il tempo stringe, a fine settembre diventerò bispapà, e fino a quel momento penso di avere un po' di tempo per occuparmi di quella che adesso mi sembra una impresa leggendaria.

Raccogliere tutti i contenuti, correggerli, fare un pdf, e poi affidarmi a Lulù.

Ci riuscirò? Da ora in poi spesso questo blog sarà il diario di bordo del libro che conterrà questo blog stesso. Il libro conterrà quindi il diario di bordo con i passi che saranno serviti per stamparlo.

Secondo voi sto collassando un piano temporale?

venerdì 10 giugno 2011

basta col ciurlare nel manico

Un giorno metterò per iscritto gli intenti di questo blog.
In attesa di quel giorno fatidico riprendo a scrivere visto che nell'ultimo mese non ho scritto quasi per niente sul blog. Scrivere qui è un divertimento, un divagare, un uscire dalla routine o perlomeno fissarla sul video.

Negli ultimi post tutto questo non c'è stato e me ne dispiaccio veramente. Seriamente. Ma passiamo ad altro, visto che questi temi voglio approfondirli nel tempo. (e di tempo ce n'è eccome).

Un giorno metterò per iscritto gli intenti di questo blog, dicevo, nel frattempo devo però cambiare rotta perché il tempo stringe ed a fine settembre diventerò bispapà (per parafrasare uno dei blog più conosciuti in rete).

Cambiare rotta significa non cincischiare, basta col ciurlare nel manico.
Vengo al dunque: voglio pubblicare un libro con i contenuti di questo blog.

domenica 29 maggio 2011

Corte degli aranci - contenuto rimosso

Alla cortese attenzione della direzione di Corte degli Aranci:

come da voi richiesto il contenuto del blog è stato rimosso.
Per una verifica vi riporto il link che riportava alla pagina oggetto di discussione:
http://0commenti.blogspot.com/2011/05/corte-degli-aranci-molfetta-si-mangia.html

Se avete ulteriori richieste o chiarimenti rispondete a questo post.

sabato 21 maggio 2011

Alzati e cammina!

Anno 2011, la scienza compie dei progressi interessanti. C'è speranza anche per chi non camminava più. Ecco la storia, da messaggero.it: Rob Summers era un stella nascente del baseball americano, nell’Oregon. Aveva poco più di vent’anni quando un’auto pirata l’ha investito ed è fuggita. Da quel maledetto giorno del 2006 le gambe di Rob non si sono più mosse. E’ rimasto bloccato sulla sedia a rotelle dal torace in giù. L’urto ha interrotto i «comandi» che dal cervello partono verso gli arti inferiori.

Sembrava eresia far sperare il ragazzo di ricominciare a muoversi. Ma, al tempo stesso, due gruppi di ricercatori, delle università di Louisville e di Los Angeles, hanno deciso di lavorare su di lui e mettere a punto una nuova tecnica in grado di rimetterlo in piedi. E fargli muovere qualche passo. Anni di ostinazione. Oltre ventisei mesi di allenamenti durissimi in palestra, tentativi su tentativi da parte dei neurologi. Sono stati sperimentati diversi stimolatori elettrici per risvegliare la sua spina dorsale. Fino all’obiettivo finale: con sedici elettrodi sulla superficie del midollo Rob Summers è tornato ad alzarsi sulle gambe e a spostare i suoi piedi, seppur di pochi centimetri.

Il sistema consiste nell’applicazione di corrente elettrica, a diverse frequenze e intensità, nel tratto lombosacrale della colonna. L’atleta è stato addestrato, progressivamente, prima a stare eretto e ad effettuare dei movimenti con le gambe e poi ad avventurarsi verso i passi. «La mia vita è completamente cambiata - commenta Rob Summers -. Per uno che da quattro anni era incapace di muovere anche un solo dito, avere la libertà e la capacità di stare in piedi è una sensazione stupenda. E’ incredibile trovarmi a fare nuovamente dei passi. Il mio tono muscolare è talmente migliorato che molti neppure credono che io sia paralizzato».

«Anche se la strada è ancora molto lunga», va cauta Susan Harkema che ha guidato i ricercatori. La storia del giovane Rob, con tutte le coordinate scientifiche, è arrivata sulle pagine della rivista scientifica Lancet. Un impegno economico notevole, quasi interamente sostenuto dalla Christopher and Dane Reeve Foundation, l’associazione che porta il nome dell’attore che diede il volto a Superman.

All’apice della carriera, Reeve, cadde da cavallo nel ’95 in un parco equestre in Virginia. Un gravissimo trauma: spostamento di due vertebre cervicali con lesione del midollo spinale. Che vuol dire una paralisi permanente dal collo in giù (tetraplegia) e perdita della capacità di respirare in modo autonomo. Dal momento in cui è tornato a casa dall’ospedale fino alla morte, nel 2004, ha deciso di battersi per chi era nella sua stessa situazione diventando attivista nelle campagne a difesa dei diritti dei disabili e sostenitore della ricerca. I passi di Rob Summers sono il primo grande successo di Superman.

venerdì 20 maggio 2011

i più letti di google

In questa web-era è possibile capire cosa interessa all'opinione pubblica. La macchina del fango sembra essere stata messa a nudo, ha un nome, se ne conoscono le caratteristiche e perciò la gente comune ha imparato a riconoscerla. Ed a diffidare delle notizie che non dovrebbero interessarci.

In questo momento la notizia più cliccata è il "No Berlusconi a reti unificate". Leggo: Una «brutta pagina» scritta da «un primo ministro e proprietario di televisioni che si arroga prerogative inaccessibili agli avversari politici» esprimendo «una linea padronale», secondo Famiglia Cristiana.

In pratica dopo anni d'appoggio (tacito e non), anche Famiglia cristiana fa la predica al premier.

La seconda notizia parla di sclerosi multipla. Posso capire la preoccupazione comune, verso le malattie che non hanno ancora una cura, e peggio, non hanno una spiegazione per il contagio.

Vicino a Chieti Anziana uccisa in casa da ladro romeno. Ecco, qui cominciano a cogliere nel segno. Distrarre l'opinione pubblica, la paura dello straniero. Per carità mi spiace tanto per l'anziana signora, ed è possibile sia rumena la nazionalità del ladro ma siamo alle solite. Mi chiedo: tutto questo è davvero più importante delle dichiarazioni xenofobe di Bossi, o della campagna elettorale per Napoli e Milano? Mah

martedì 17 maggio 2011

Secondo me Sentry tornerà?

Mi scrive anonimo, dall'isola che non c'è. Dice:

> Ciao, ma quindi secondo te sentry tornerà????

Bah, non so, di solito i supereroi non muoiono mai del tutto.

>mi piaceva troppo non posso credere che sia morto.

A me quelli troppo perfetti non mi sono mai piaciuti molto. Tranne Nathan Grey.

>dai spero che non sia morto sul serio...come dici tu!!!

L'ho letto :)

>in fin dei conti basta guardare il suo scontro con molecola.....

Non l'ho letto :(

>ciao spero torni presto

ciao, continua a leggermi caro Anonimo!

lunedì 16 maggio 2011

Allora qualcuno mi legge! [ripubblico un commento]

Un blog è uno spazio libero dove ognuno può esprimere le proprie idee e opinioni in modo assolutamente libero, unisce e crea dibattiti in modo costruttivo,purtoppo a volte viene usato per diffondere il falso e calunniare persone fisiche o aziende. Fortunatamente l'utilizzo di questi modi subdoli per danneggiare qualcuno sono così palesi che offendono l'intelligenza dei lettori e sporcano i valori di cui i blog sono impregnati. "I calunniatori sono anche di solito vigliacchi" famosa citazione dello scrittore Ippolito Nievo e pensare che nell'ottocento non ci si poteva nascondere nemmeno dietro un profilo virtuale.

sabato 14 maggio 2011

il mio tempo libero che non c'è più

Questo è sempre uno dei post che aveva l'invio auto programmato. Si chiamava "Fanta Sanremo 2012 - quinta serata...finale!". Come ho già scritto due volte nei giorni scorsi mi sembrava una buona idea, sopravvalutavo il mio tempo libero ma da buona capatosta non demordo, continuo con l'idea del blog non letto da (quasi) nessuno, ma al contempo dovrei considerare bene la strada che sta prendendo il blog, la mia vita lavorativa, personale, virtuale, il mio tempo libero che non c'è più, invece di sfruttare quello che gentilmente concesso per l'espletamento dei miei puzzolenti bisogni corporali. Sì, ultimamente riesco ad aggiornare il blog solo dal bagno. Ma dal bagno il cellulare non prende, e mogliaideale chiama urlando "SPOSTATI CHE NON SENTO" senza sapere a quale latitudine di questo mondo sono posizionato.

domenica 8 maggio 2011

proprio Fortis, questi qui!

Fortis Trani, Terrone prenota un gol a Grottaglie
«Dobbiamo fare affidamento solo su di noi»

venerdì 6 maggio 2011

La Fortis scalda i motori in vista di Grottaglie. Positivo il test di metà settimana con il Corato (neo promosso in Eccellenza): vittoria per 3-2 con reti di Turitto, Losito e Terrone. Quest’ultimo si prenota per un posto da titolare al D’Amuri. Decisivo con l’Angri (doppietta su punizione da tre punti), decisivo a Sant’Antonio Abate, Terrone spera di completare l’opera nell’ultima giornata. «Sono fiducioso e soprattutto sono consapevole che dovremo giocarci la nostra partita senza sperare in regali dal Casarano. Sarebbe sbagliato impostare la partita sul risultato di Sant’Antonio Abate. Se dovessimo vincere a Grottaglie saremmo salvi a prescindere da tutto e tutti. Come andrà a finire? Ho una mezza idea, ma non lo dico per scaramanzia…».

Terrone avrebbe voluto non trovarsi in questa situazione. «Grida vendetta la sconfitta interna con la Fortis Murgia. Con un punto in più, domenica potevamo accontentarci del pareggio che starebbe più che bene anche al Grottaglie. Purtroppo ci troviamo in una situazione di classifica particolarissima, dobbiamo cavarcela da soli». Terrone chiama all’appello i tifosi: «A Grottaglie ci sarà il pubblico delle grandi occasioni. Mi auguro di vedere tanti tranesi sugli spalti. Abbiamo bisogno del loro aiuto, mai come questa volta. La serie D dobbiamo difenderla tutti insieme».



poi...

Vincendo a Grottaglie, la Fortis conquista la permanenza in serie D condannando il Grottaglie allo spareggio. L'impresa è firmata da Terrone che mette a segno a fine primo tempo il gol più importante della sua carriera.

Pubblico delle grandi occasioni al D'Amuri per la sfida salvezza fra Grottaglie e Fortis Trani. Entrambe le squadre hanno bisogno di punti per raggiungere la matematica salvezza. Pettinicchio deve fare a meno di Lanera (squalificato) e di Radicchio (infortunato). Il Trani per l'ultima gara rispolvera il completo bianco e azzurro e si schiera col 4-2-3-1: davanti a Di Vincenzo, Chiapparino e Loiacono sono gli esterni, Losito e Rizzi i centrali. A centrocampo, due mediani (Rufini e Vittorio) e tre giocatori (Turitto, Fabiano e Fumai) a sostegno di Terrone.

La prima occasione del match capita tra i piedi di Cristofaro al 3'. L'esterno del Grottaglie prova a sorprendere Di Vincenzo con una conclusione dalla distanza che si perde oltre la traversa. La prima occasione del Trani matura al 18' con una punizione da posizione centrale di Fumai che termina alta. I ritmi non sono certo elevati, la paura di perdere induce le due squadre a rischiare il meno possibile. Di Vincenzo e Laghezza restano praticamente inoperosi. Al 40' Fabiano svirgola da posizione centrale dal limite dell'area dopo una bella discesa di Turitto.

La partita si sblocca improvvisamente al 45' quando Fumai conquista un calcio di rigore. Il giocatore entra in area e viene atterrato da D'Angelo: dal dischetto Terrone non sbaglia portando in vantaggio la Fortis. Alla luce del gol tranese e di quello del Sant'Antonio Abate con il Casarano, alla fine del primo tempo la Fortis sarebbe salva mentre Grottaglie e Sant'Antonio Abate sarebbero condannate allo spareggio.

Nella ripresa, il Grottaglie effettua subito un cambio. Fuori D'Angelo (autore del fallo da rigore) e dentro Fraschini, un esterno di spinta. Il Grottaglie deve fare la partita per pareggiare e così il Trani ha la possibilità di sfruttare il contropiede per far male. I biancazzurri hanno subito la palla del raddoppio: Laghezza al 4' toglie dalla rete un tiro a botta sicura di Turitto. Vittorio esaurisce la benzina. Pettinicchio opera così il primo cambio. Entra De Gennaro al 22' della ripresa. Da Sant'Antonio Abate arriva la notizia del raddoppio dei campani.

Il Grottaglie prova a spingere sull'acceleratore, il Trani si difende con ordine e tiene gli avanti tarantini a distanza di sicurezza dalla porta di Di Vincenzo, chiamato in causa solo per l'ordinaria amministrazione. Il Casarano dimezza lo svantaggio a Sant'Antonio Abate: a venti minuti dalla fine è sempre spareggio fra campani e Grottaglie. Pizzonia si gioca gli ultimi due cambi nel giro di 120 secondi: fuori Malagnino e Pinto, dentro Piumetto e Arcadio. Pettinicchio inserisce forze nuove negli ultimi cinque minuti di gara. Turitto e Terrone tornano in panchina, l'allenatore manda in campo Pallotta e D'Arcante. Il Grottaglie spinge con tutti i suoi effettivi ma senza mai pungere. Dopo cinque interminabili minuti di recupero, il Trani può esultare.

GROTTAGLIE: Laghezza, Solidoro, D'Angelo (1'st Fraschini), Luzzi, Mastronardi, Colangione, Cristofaro, Salvestroni, De Angelis, Malagnino (33'st Piumetto), Pinto (34'st Arcadio). All. Pizzonia.

FORTIS TRANI: Di Vincenzo, Chiapparino, Loiacono, Rufini, Losito, Rizzi, Turitto (41'st Pallotta), Vittorio (22'st De Gennaro), Terrone (43'st D'Arcante), Fumai, Fabiano. All. Pettinicchio.

ARBITRO: Fabozzi di Gallarate.

RETE: 45'pt Terrone su rigore.

girone H
Arzanese 71
34.A GIORNATA Pomigl. 69
Gaeta 67
Nardo' 62
B.Ernica-Angri 0-0 V.Casar. 56
Arzanese-Battipagl. 2-2 Francav.S 47
Francav.S-Capriat. 3-1 Capriat. 44
Pisticci-F.Murgia 3-0 B.Ernica 44
Grottaglie-F.Trani 0-1 F.Trani 44
Ostuni-Francav.F 1-3 Ischia 44
Gaeta-Ischia 2-0 F.Murgia 44
Pomigl.-Nardo' 2-0 S.A.Abate 42
S.A.Abate-V.Casar. 2-1 Grottaglie 42
Battipagl. 39
Pisticci 38
Angri 36
Francav.F 28
Ostuni 16

Nel pullman che riporta la squadra a Trani dopo l'impresa di Grottaglie è festa grande. Alberto Altieri si diverte col microfono, in memoria di un passato da ultrà mai dimenticato. Fra i più euforici, il match winner dell'incontro. Terrone non lo dimentica. «Prima della partita – dice - Pettinicchio aveva designato me e Fumai come rigoristi, lasciandoci facoltà di scelta. Quando l’arbitro ha concesso il rigore ci siamo guardati negli occhi. Ho pensato a quella intervista e ho chiesto il pallone a Fumai. Avete visto tutti com’è andata».

Decisivo Terrone, ma decisiva anche una difesa imperforabile. «In fase di copertura – spiega Terrone – siamo stati monumentali, in particolare i difensori. Hanno giocato tutti una gara perfetta, senza concedere nulla al Grottaglie». Dagli altri campi non è arrivata nessuna sorpresa e così allo spareggio col Sant’Antonio Abate finisce il Grottaglie. «Sapevamo di non poter contare su regali dal Casarano. Questi sono fazzoletti che si piegano e si conservano per le prossime occasioni. Eravamo consapevoli che avremmo dovuto vincere per tirarci fuori dai guai. Lo abbiamo fatto e ci siamo salvati senza spareggi. Adesso lasciateci gioire».

sabato 7 maggio 2011

Oddo festeggia!

Oddo sembra letteralmente impazzito. Corre, ed ha il capo cosparso di sostanza schiumosa e bianca. Shampoo? Spumante? E' ubriaco? Corre come un forsennato, questo è poco, sicuro e visibile. il Milan ha vinto lo Scudetto, quindi, il diciottesimo della sua storia, e al fischio finale di Roma-Milan lo Stadio Olimpico è diventato teatro di festeggiamenti, brindisi, bagni nello spumante, giri di campo, gavettoni e tutto il repertorio di allegro sbracamento che regalano puntualmente simili occasioni sui campi di calcio. In tutto quel casino, Massimo Oddo ne ha fatta un’altra delle sue.

Massimo Oddo è un giocatore del Milan, un terzino destro. Gioca nel Milan dal 2007, dopo cinque ottime annate alla Lazio. Ha quasi 35 anni: da almeno due non è più titolare nel Milan – oggi fa la riserva del più giovane Abate, la stagione scorsa è stato ceduto in prestito al Bayern Monaco – ma quest’anno è stato decisivo durante la partita contro il Napoli. Ed è uno che si fa sempre notare, in circostanze come quella di ieri sera.

Nel 2006, Oddo faceva parte della nazionale italiana che vinse i mondiali di calcio in Germania. Si distinse per due cose, in quella festa: per avere tagliato a centrocampo i capelli di Mauro Camoranesi e, soprattutto, per avere dato un’intervista da ubriaco o quasi.

Ieri sera Oddo è rimasto in panchina. Alla fine della partita ha partecipato ai festeggiamenti e a un certo punto ha fatto una singolare scommessa con Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan: il rinnovo del contratto per un altro anno se Oddo fosse riuscito a fare un intero giro del campo di atletica in un minuto. È una sfida significativa: in gergo sportivo si chiama “giro della morte” e comporta uno sforzo anaerobico quasi per la durata massima possibile. Quattrocento metri al massimo della velocità: se non si è ben allenati semplicemente non si arriva alla fine. Oddo si è messo lì, scalzo e a petto nudo, e ha fatto il suo giro. A quasi 35 anni, in cinquantotto secondi.

venerdì 6 maggio 2011

David di Donatello 2011

Noi credevamo di Mario Martone ha vinto i David di Donatello 2011, gli Oscar del cinema italiano, io non l'ho ancora visto e chissà se una trama del genere potrà mai farmi l'acquolina in bocca: la pellicola che racconta il nostro Risorgimento si è aggiudicata ben sette statuette: miglior film, miglior sceneggiatura (realizzata da Mario Martone stesso e da Giancarlo De Cataldo), miglior direttore della fotografia, miglior scenografo, miglior costumista, miglior truccatore e miglior acconciatore.

In un’ edizione preceduta da polemiche per la mancata candidatura di Checco Zalone, il trionfatore ai botteghini, alla fine ad aggiudicarsi i premi più importanti è stato un dramma che ci riporta alla nostra storia, Noi Credevamo di Mario Martone che racconta la storia di tre giovani meridionali che decidono di unirsi alla Giovane Italia durante la repressione borbonica.


Ai David di Donatello 2011 è stato premiato anche La nostra vita, dramma al quale sono andati i premi per il Miglior Regista a Daniele Lucchetti e per il Miglior Attore Protagonista a Elio Germano (già vincitore al Festival di Cannes) e per il Miglior Fonico di presa diretta a Bruno Pupparo.


Paola Cortellesi è stata premiata come miglior attrice protagonista per Nessuno mi può giudicare, mentre Basilicata coast to Coast, esordio alla regia di Rocco Papaleo, ha ottenuto ben tre David: Miglior Regista esordiente a Rocco Papaleo, Miglior Musicista a Rita Marcotulli, Miglior Canzone Originale a “Mentre dormi” di Gimmi Santucci e Max Gazzè.


Miglior Attrice non Protagonista è Valentina Lodovini per il film Benvenuti al Sud e Giuseppe Battiston è il miglior attore non protagonista per La passione.


Infine 20 sigarette ha ottenuto il David al Miglior Produttore per Tilde Corsi, Gianni Romoli e Claudio Bonivento, quello al Miglior Montatore andato a Alessio Doglione; Miglior Effetti Speciali Visivi a Rebel Alliance e Miglior David Giovani.

mercoledì 4 maggio 2011

(contiene) Racconto - Paolo Atreio

Il mese scorso avrò pensato: chiamo questo post "argomenti da sviluppare (tipo franco erberto)" poi mi verrà in mente cosa scrivere. Bel modo di fare santaklaus!
Ho scritto "mmm larenna: todo". Cosa avevo in mente? Indecifrabile, se non dalla mia mente malaticcia. Volevo sovvertire le leggi del web. Ma ci sono menti al lavoro molto più abile della mia. Altro appunto: "sunrise a2:prima o poi". Sì, prima o poi vedrò una partita di Basket A1, magari coi pargoletti al mio fianco. Speriamo che la Montepaschi Siena nel frattempo abbia smarrito la via aurea, altrimenti ci sarà poco da tifare.

Altro appunto: franco erberto ai giorni d'oggi. Una volgare italianizzazione per ricordarmi di un racconto omaggio che mi piacerebbe scrivere. Per ora, e per molto altro tempo ancora visto che la mia mente vulcanica coccola progetti diversi al ritmo del cha-cha-cià, ho scritto solo questo. Lo affido alle onde del web e della futura stampa cartacea.

Paolo Atreio scende a buttare la spazzatura. Sono giorni che vomita e rischia di svenire, ma da qualche ora si sente meglio. Un volto danzante con le sue sembianze gli si avvicina. Sembra convincente, e gli passa un libro: dune 7, inedito in Italia. Eppure il libro è tradotto alla perfezione. Paolo si fa sostituire da un volto danzante, e lascia i suoi tre figli per seguire un secondo volto danzante (svd). In una stanza di albergo incontra un suo collega, ed un terzo vd con le sembianze del collega. tvd spiega che frank era un alieno, che la terra è un pianeta della dispersione, e convince i due colleghi a seguirlo in un viaggio a roma cinecittà. durante 3 giorni chiusi in albergo tvd spiega che ci sono 36 savi che salveranno la terra, che ci sono 30 giorni di tempo per riunirli tutti, e che esiste una procedura di attivazione che è già in corso. i 36 savi soffrono di vomito e svenimenti, ma non è facile localizzarli, quindi inizialmente ci si sposta dove vengono rilevati più casi. il terzo savio è una attrice americana famosa, in trasferta a cinecittà. poi in 4 ripartono per la puglia dove un gruppo di altri 3 savi e un qvd li sta aspettando. quando si riavvicinano i savi soffrono di emicranea che smette temporanemente se scrivono. molti scrivono su internet. nel viaggio scoprono che esiste un siero danzante. a paolo viene in mente che roberto potrebbe essere salvato dal siero. il viaggio li porterà in trentino, a venezia, a vienna dove il mondo potrà essere salvato.

lunedì 2 maggio 2011

quel castello vicino il casello di Lacedonia


facendo questa mozzila-ricerca

http://www.google.it/search?hl=it&client=firefox-a&hs=80b&rls=org.mozilla%3Ait%3Aofficial&q=castello+giallo+ocra+d%27aquino+di+rocchetta&btnG=Cerca

viene fuori più o meno questo:

http://www.mondimedievali.net/castelli/Puglia/foggia/rocchetta.htm

...ma non mi pare proprio quel castello giallo finto, ridipinto, che pare dalla a16

domenica 1 maggio 2011

Concertone del primo maggio (mentre siamo in viaggio...)

E' il primo anno che mi capita: non potrò collegarmi con rai3 perché durante il concertone sarò in viaggio su autostrade italiane. Spero nella amica radio. Intanto a beneficio di voi tutti vi pubblico la lista dei cantati per ora confermati:

* Ennio Morricone
* Gino Paoli (rivisitazione del “Va’ Pensiero“)
* Modena City Ramblers
* Subsonica
* Daniele Silvestri
* Caparezza
* Bandabardò
* Francesco De Gregori
* Lucio Dalla
* Peppe Servillo e Fausto Mesolella (omaggio al maestro Arturo Toscanini con “Te vojo bene assaje”)
* Edoardo Bennato
* Paola Turci
* Eugenio Finardi
* Enzo Avitabile (con Raiz e Co’ Sang)
* Bandervish
* Luca Barbarossa
* Edoardo De Angelis

Il concerto del Primo Maggio 2011 sarà trasmesso su Raitre a partire dalle 15.15 fino alle ore 24, con una pausa tra le 19:00 e le 20:00.

Spero di avere il tempo di fare un dettagliato resoconto.

sabato 30 aprile 2011

Frank ci ha lasciato l'universo

Prestando Dune a doppiaS ho detto qualcosa del genere: è 15 anni almeno che questa saga mi insegue. Giochi, telefilm, film, riletture. Ogni volta che finisco un libro la abbandono per anni. Nel frattempo faccio sempre nuove scoperte. L'ultima, estremamente affascinante, 15 anni fa non avrei avuto i mezzi per farla. Il potente wiki mi ha fatto leggere che i pianeti della saga non sono del tutto inventati.

Arrakis, nel fantascientifico Ciclo di Dune dello scrittore Frank Herbert, è il pianeta conosciuto anche come Dune; si tratta del terzo corpo celeste della stella Canopo, inizialmente desertico per la quasi totalità della sua superficie.

Caladan è un pianeta immaginario presente nei libri del ciclo di Dune dello scrittore Frank Herbert. Si tratta del terzo pianeta del sistema di Delta Pavonis, dove ebbe origine la Casa Atreides.

Giedi Primo è un pianeta immaginario presente nei romanzi fantascientifici del ciclo di Dune di Frank Herbert. Orbita intorno alla stella 36 Ophiuchi B ed è il mondo di origine della feroce Casa Harkonnen.

Ix è un pianeta immaginario appartenente all'universo di Dune creato da Frank Herbert. Il suo nome deriva dal numero romano "IX", essendo il pianeta il nono rispetto al suo sole, Alkarulops.

La scoperta l'ho fatta qualche secondo dopo essermi chiesto: che cavolo significa "Orbita intorno alla stella 36 Ophiuchi B"?

36 Ophiuchi è un sistema triplo che si trova a circa 19,5 anni luce dal sistema solare, nella costellazione dell'Ofiuco. Il sistema è composto da tre stelle, con la componente C in orbita attorno al sistema binario AB.
[...]
A 0,3UA di distanza, un eventuale pianeta avrebbe le caratteristiche adatte allo sviluppo di forme di vita.

UN EVENTUALE PIANETA AVREBBE LE CARATTERISTICHE ADATTE ALLO SVILUPPO DI FORME DI VITA!!!

Ed è così anche per gli altri pianeti della saga. Frank Herbert non era un indovino ma uno scrittore che si informava per far nascere un universo. Il suo, ora è il nostro.

venerdì 29 aprile 2011

Sopravvivere ad una cerimonia di matrimonio

Oggi siamo ad un matrimonio. E mentre penso ai classici della cinematografia greca ed a checco zalone, ho deciso di copincollare con tanto di [edit] e didascalie la pagina del manuale di nonciclopedia. Anche perché quella di Oliver Hatton me l'hanno ranzata :(


Parte 1: Arriva la partecipazione![Edit Parte 1: Arriva la partecipazione! sectionmodifica]

Una mattina, mentre siete intenti a dar da mangiare ai vostri pesciolini siamesi e state controllando la posta, vedete che tra le bollette e l’ennesimo volantino di Sky, che vi annuncia un nuovo canale inutile per estorcervi altra grana dall’abbonamento, c'è una busta color crema che fa capolino tra le altre. Dietro c’è solo il vostro nome. A quel punto avete già capito di cosa si tratta ma fuggire adesso è inutile perché LEI vi ha trovato. No, non è una bomba, magari lo fosse. È proprio quello che voi temete che sia: un invito a partecipare ad un matrimonio. La lettere recita più o meno così:
Wikiquote.png
«Goffredo e Domitilla annunciano il loro matrimonio - 24 luglio 2008 ore 15:00, Chiesa della santissima Addolorata Assunta e Licenziata Che Non La Smette Mai Di Piangere. Goffredo e Domitilla Vi aspettano allo Scoglione, via Girolamo Pallastrozzi n. 15 bis»

È chiaro che la scelta degli invitati non è stata proprio impeccabile.....andrà meglio la prossima volta.

A questo punto è fatta: non serve chiudersi in casa fingendo di essere malati di peste, non serve mettere la lettera nella casella di posta del vicino e far finta di non averla ricevuta, non serve svuotare il cestino di Windows, non serve farsi venire il vaiolo, non serve tagliarsi una gamba di proposito con una sega elettrica per giustificare la vostra assenza. LORO lo verranno a sapere e troveranno il modo di vendicarsi. A questo punto avete solo una possibilità: andare a quel fottuto matrimonio e sperare di uscirne vivi.
Parte 2: Il problema regalo[Edit Parte 2: Il problema regalo sectionmodifica]

Okay, avete di fronte a voi 2 possibilità per risolvere il problema:

1. vi affidate alla lista nozze che non manca mai
2. fate un regalo personale

Una busta di plastica non è di certo il migliore dei regali.

La lista nozze ricorda un po’ quelle collette che si facevano al liceo per comprare il cellulare alla diciottenne di turno. Andate al negozio, dite il nome del matrimonio (ad esempio: matrimonio Spennello - Gatti) e lasciate una cifra che "dovrebbe" essere a piacere. Il condizionale in questi casi è d'obbligo, perché ricordate bene che tutto è registrato, sorvegliato e monitorato. Dal momento in cui avete aperto la busta con la presentazione a casa vostra fino al termine del matrimonio non sarete più soli. LORO vi vedranno, vi osserveranno anche quando metterete mano al portafogli. Non fate vedere che lasciate una cifra più bassa del loro prozio che viene dal Minnesota e che non vedono da 15 anni o farete la figura dei taccagni. Inoltre per la lista nozze vige la regola del 5 a 1 cosicché se lasciate 50 euro nella lista nozze a vostro nome state pur certi che i diretti interessati alle vostre future nozze sulla lista ne lasceranno 10 e che se vi vedranno steso a terra dopo essere stato investito da un tir faranno ampi gesti al conducente per chiedergli di fare marcia indietro e passarvi sopra di nuovo.
Ancora non ci siamo, si può fare di meglio!

Il regalo personale vi svincola dagli obblighi di colletta ma per una strana coincidenza del destino i regali di nozze sembrano avere tutti scritti in fronte l’esatto importo che l’oggetto vi è venuto a costare. Ragion per cui è altamente sconsigliato fare i furbi e prendere un regalo di basso costo, tipo un servizio da caffè in plastica e legno di cedro, una pentola a pressione, un frullatore a manovella, un calendario di Frate Indovino che si illumina al buio. Rischierete al vostro matrimonio di ritrovarvi come regalo lo stesso servizio da caffè che avevate propinato voi a loro, magari avvolto con la stessa carta, oppure un regalo osceno che i giovani sposi hanno deciso barbaramente di riciclare proprio a voi, senza cambiare né la carta da regalo con le renne sopra né il bigliettino con la scritta : Buon Natale e felice 1989!!

È un modo perverso per farvi scontare la taccagneria che dimostraste il giorno del loro matrimonio. Quindi, se non volete ritrovarvi un'autobomba sotto casa, cercate di essere generosi.
Parte 3: Scegliere il vestito[Edit Parte 3: Scegliere il vestito sectionmodifica]
Bisogna scegliere l'abbigliamento adeguato.

Farsi un vestito costa, si sa. Per gli uomini la cosa più sbagliata è dire al negoziante che è per un matrimonio: il gestore del negozio tirerà fuori frac e cilindro e vi convincerà che al matrimonio ci si va vestiti come Rockefeller o come Fred Astaire. Il conto del sarto per vestiti del genere è da by-pass aorto-coronarico, quindi se scegliete questa opzione fate prima un check-up completo delle vostre arterie. Altra opzione è andare in un grande magazzino dove ci sono taglie preformate. Voi prenderete una 44 convinti che vi stia a pennello e quando non riuscirete a chiudere il bottone del pantalone capirete che andare a quel fonduta party 2 settimane fa non è stata un’ottima mossa. L’alternativa sarebbe trattenere il respiro per l’intera durata della cerimonia, ma è da scartare a priori. Rilasciando il respiro la vostra trippa comincerà a debordare dai pantaloni come un fluido newtoniano. Allora prenderete una 46, sicuri che sia la misura giusta, ma il pantalone vi calza appena e potrete mantenerlo durante la cerimonia solo a costo di non mangiare per niente, nemmeno le vostre unghie. Allora ripiegherete infine verso una 48, vi starà bene e voi farete il fioretto di mettervi a dieta subito dopo il matrimonio, fioretto di cui vi dimenticherete subito dopo il matrimonio stesso non appena avrete sbottonato il primo bottone del pantalone subito dopo la cerimonia.

Le giacche sembrano tutte belle, finché non passano dalle gruccette alle vostre spalle. Scegliere la giacca giusta è fondamentale, se il vostro scopo è passare per un invitato e non per lo spaventapasseri che tiene lontani i corvi dal giardino. Attenzione che le maniche non scendano troppo sulle mani o ve le troverete in ammollo nel piatto mentre mangiate la crema di asparagi. E se la giacca è a due bottoni abbottonate sempre il primo, non l’ultimo o la giacca si sformerà talmente tanto che sembrerà che ve l’abbia prestata il gobbo di Notre-Dame. Per la cravatta raccomandiamo la sobrietà: lo so che non vedete l’ora di sfoggiare quella cravatta arancione con Paperino seduto sul bidet che in un momento di insanità mentale avete acquistato su consiglio della vostra fidanzata/madre/sorella ma:

* forse è meglio aspettare un'occasione un po’ meno formale per smerdarvi la reputazione con una cravatta simile;
* le donne non capiscono un cazzo di cravatte perciò la prossima volta che ne acquistate una assicuratevi di essere a più di 5 chilometri da qualunque cosa abbia una vagina tra le gambe.

Parte 4: Il giorno della cerimonia[Edit Parte 4: Il giorno della cerimonia sectionmodifica]
La chiesa non è affatto lontana, solo mezz'ora di macchina - Le parole della sposa.

Siete arrivati davanti alla chiesa, avete abilmente sfoggiato il vostro migliore sorriso di circostanza e state cominciando a baciare guance sudate, piene di cerone e imbevute di profumi e deodoranti esiziali, quando finalmente arriva l’auto della sposa. Lei comincerà a barcollare sul corridoio della chiesa, stordita dalle centinaia di flash del fotografo megalomane di turno, che scatterà talmente tante foto da attirare anche la curiosità dei passanti fuori la chiesa, convinti che si tratti del matrimonio di Britney Spears.

A questo punto non vorrete fare altro che raggiungere uno scranno, ma prima vi troverete davanti la gigantesca zia dello sposo che si ricorda di voi da quando eravate piccolo (voi no: avevate rimosso quell’infelice incontro) e che vi abbraccerà con la forza di un lottatore di sumo professionista. Poi vorrà che le stampiate un bel bacio sulle sue gote, e qui la cosa si farà difficilissima. La signora infatti è piena di bozzi, dai quali fuoriescono piccoli peli irti e aguzzi che li fanno assomigliare a dei piccoli cactus. State molto attenti: se li toccate con la guancia, vi pungerete a morte e probabilmente vi verrà anche qualche malattia esantematica dei polli. L’unica alternativa è evitare magistralmente quella piccola serra di piante grasse che la signora ha sulla guancia nel millesimo di secondo in cui vi abbassate per baciarla. Di solito un soggetto simile è anche fornito di un fiato pestilenziale per cui è d’uopo ritirare subito la testa una volta dato lo pseudobacio se non volete finire annichiliti. Lo zio dello sposo non è da meno: di solito non presenta vegetazioni pericolose ma ha un dopobarba talmente pesante che penserete si sia lavato la faccia con l’Autan. Detto questo la cerimonia ha inizio ed il prete, che quel giorno si sente molto figo e simpatico, comincia con delle battutine che vorrebbero rilassare l’ambiente ma che in realtà capisce solo lui.

Poi inizia a parlare del matrimonio cominciando da Adamo ed Eva. È come parlare di un accendino cominciando dalla scoperta del fuoco. Voi intanto avrete iniziato una piccola gara di sbadigli col vostro vicino di panca e cercherete di ammazzare il tempo adocchiando una figa seduta due file più avanti a voi dal lato opposto, sperando che lei si giri per corrispondere le vostre occhiate allupate, e mentre iniziate a chiedervi se la ragazza in questione è parente dello sposo o della sposa risponderete Amen qualsiasi cosa dica il prete. Così anche quando dirà: “scambiatevi un segno di pace”, sarete l’unico pirla nella chiesa ad urlare: Amen!

Dopo 4 sermoni e 12 canzoni di chiesa il prete si decide ad unire in matrimonio Goffredo e Domitilla mentre voi vi avviate all’uscita con talmente tanta fame addosso da avere voglia di mangiarvi il riso che stringete nel pugno e che è destinato ad andare negli occhi degli sposi. Consiglio gratuito: mai mettersi troppo vicini all’uscita della chiesa perché quelli che devono tirare il riso sono sempre i più impediti, quelli con la mira peggiore, gli anziani con la mano parkinsoniana e gli ammalati di cataratta allo stadio terminale. Rischierete così di essere sommersi dalla valanga gialla assieme agli sposi e di passare il resto del pomeriggio a togliervi i chicchi dalle narici.
Parte 5: L'odissea del rinfresco[Edit Parte 5: L'odissea del rinfresco sectionmodifica]
Il luogo del ricevimento è lì da qualche parte.

Okay, per gli sposi il peggio è passato. Hanno detto sì e, almeno per il momento, non possono più tornare indietro. Adesso viene per l’invitato la parte più delicata, dove un minimo errore di organizzazione e di strategia può essere fatale: il ricevimento. L’appuntamento è nel luogo indicato sull’invito, un luogo di solito suggestivo e particolare per le sue bellezze naturali e le sue vedute mozzafiato ma proprio per questo inaccessibile, se non con i mezzi corazzati o dagli elicotteri, e dimenticato da tutti gli stradari e i navigatori satellitari di questo mondo. L’invito ovviamente non dice un cazzo di nulla sull’ubicazione del posto, dando per scontato che voi lo conosciate e che lo frequentiate assiduamente da quando avevate 6 anni, in quanto chic e à la page.

Dopo aver chiesto informazioni a tutti i benzinai della zona arrivate finalmente in quest’angolo di paradiso, un angolo di paradiso piuttosto esposto al sole, considerato che si trova su una scogliera a ridosso del mare, che è un enorme terrazza scoperta e che sono le quattro del pomeriggio. Rapidamente vi accorgerete che il sole è a picco sulla vostra testa e che l’unico posto all’ombra è un ombrellone sbilenco appoggiato vicino alla scala dove scendono i camerieri.
Appare chiaro che qui giocare in velocità è la priorità: prima occupate quel posto all’inpiedi ma all’ombra, prima le vostre ascelle ve ne saranno grate. Ovviamente in breve tempo tutti arriveranno alla vostra stessa conclusione ed entro un quarto d’ora quell’ombrellone sarà più affollato di una balera romagnola nel mese di luglio. Sarà quindi inevitabile presentarsi l’un l’altro e fare finta che stare in 37 in 5 metri quadri all’ombra sia una cosa naturale come tagliarsi i peli del naso.
Classico bimbominkia da matrimonio.

Il momento delle presentazioni non è ancora finito quando si vedono arrivare al ricevimento i genitori degli sposi. La madre di lui non farà altro che dire quanto sta bene suo figlio e farsi scappare la lacrima ogni volta che suo figlio apre la bocca, fosse anche per ruttare. La madre di lei è invece solitamente un’emerita cretina, capace di dire sempre la parola sbagliata nel momento sbagliato. Arriverà vestita con un abito identico a quello della consuocera, pur essendo stata 5 giorni a preventivare con questa la scelta del vestito e in generale condirà tutta la cerimonia con la sua risata vuota e irritante, derivante dal fatto che non vedeva l’ora di vedere la figlia sistemata, ovvero di levarsela dalle palle, e dal fatto che tutto questo non le sembra vero. Per evitare di apparire distaccata e arrivista sfogherà il suo attaccamento perverso nel peggiore dei modi, intervenendo in ogni momento di intimità tra gli sposi con frasoline tipo: ” amorino bello, fagottino della mamma, come stai? bene?” oppure “Tesoruccio della mamma, fatti dare un bacio!” Tutto questo durerà finché lo sposo non deciderà di porre fine all’invadenza soffocante della sua neo acquisita suocera legandola al grande pino maremmano all’entrata del ristorante oppure sopprimendola con del napalm nel fritto di paranza.

Altra presenza di cui tenere conto e da non sottovalutare sono i bambini: i matrimoni sono momenti formali e un bambino ad un matrimonio ci sta bene quanto un clown ad un funerale: per una strana coincidenza che sfugge agli studiosi internazionali ma anche al cervello dei loro genitori i bambini sono nondimeno spesso presenti in queste occasioni. Il bimbominkia da matrimonio ha un età compresa tra i 5 e gli 11 anni, è vestito con giacchetta, cravattino o papillon, corre indisturbato ed urla suoni incomprensibili sperando di attirare l’attenzione ed è praticamente onnipresente. I genitori li lasciano allo stato brado, liberi di pascolare tra gli invitati, sperando che la selezione naturale li uccida. L’incontro anche occasionale con almeno un paio di questi esemplari è inevitabile quindi rassegnatevi. Tutt’al più potreste aiutare la selezione naturale a fare il suo corso liberando il pitbull dei proprietari della villa o mettendo della purga nei bicchieri di aranciata.

Mentre ragionate su come liberarvi di questi esseri sgradevoli vi rendete conto che si è appena aperto il buffet!
Exquisite-kfind.png Non ti basta? C'è anche Manuali:Depredare i rinfreschi


Siete pronti per il buffet?

Il momento del buffet è un momento cruciale, studiato ed analizzato dai maggiori esperti mondiali di antropologia: da sempre infatti, in tutte le società della terra, esistono momenti nella vita in cui gli istinti primordiali prendono il sopravvento e la situazione contingente diventa la rappresentazione emblematica della legge della giungla, dove solo il più lesto, il più abile e il più forte riesce a sopravvivere. Se queste leggi emergono nel regno animale con drammatica evidenza in posti come la savana, nel regno umano trovano la loro più tragica e ineluttabile espressione al momento del buffet. È superfluo soffermarsi sulle testate, sulle gomitate, sugli strusciamenti convulsi che si debbono fare soltanto per avvicinarsi ad un tavolo di un buffet. All’improvviso sembra che tutti non mangino da anni e che quello sia l’ultimo cibo che vedranno in vita. Le persone davanti a un buffet sgomitano, spingono, insultano, si riempiono il piatto di qualunque cosa, anche di roba che non gli piace o che non mangeranno mai, col solo sadico scopo di sottrarla agli altri. I camerieri algerini di fronte a voi vi guarderanno allibiti e disgustati e per un attimo penseranno di star portando soccorsi umanitari per Amnesty International. Oltre a temere attacchi alla vostra altezza dovrete guardarvi anche dal basso: orde di bimbiminkia sfuggiti al controllo da parte dei parenti si faranno strada tra le vostre gambe per acciuffare l’ultima pizzetta rimasta: è il momento buono per pestarli a sangue. I ritardatari sono destinati a morire di fame: dopo la furia degli invitati, che da lontano può essere facilmente confusa per uno sciame di locuste, nessuno potrà mai immaginare che su quella tavola bianca 5 minuti prima c’erano delle pietanze.
Dopo il quinto brindisi agli sposi la situazione è più o meno questa.

A tal proposito l’invitato preparato deve conoscere l’esistenza di 2 differenti tipi di banchetti da matrimonio:

* il banchetto da parata o da vetrina
* il banchetto di consistenza

Il primo tipo di banchetto è un pacco colossale: il buffet sarà completo di qualsiasi leccornia al solo scopo di farvici gettare come fenicotteri sui molluschi e farvi arrivare al pranzo già pieni e col primo bottone del pantalone già saltato.

Voi ovviamente tutto questo non lo potete sapere e vi manterrete leggeri anzi, guarderete con sufficienza il convitato vicino a voi che, scambiandola per insalata, si riempie il piatto anche della rampicante appesa al muro, perché dentro di voi penserete: "bravo pirla! ti voglio vedere tra un po’ quando ci siederemo a mangiare." Sfortunatamente per voi il pranzo vero e proprio è tutto a base di nouvelle couisine, vale a dire assaggini, vale a dire cagate d’uccello in un piatto di mezzo metro di circonferenza. Lì, al centro di un enorme disco porcellanato bianco, una piccola seppia agonizzante sopra due pomodorini tagliati vi sembrerà un tragico scherzo, una porzione riempita solo per metà, la rimanenza di un piatto lasciato da qualche invitato o forse degli avanzi da dare al gatto che un cameriere sbadato ha lasciato sul vostro tavolo. Così, per essere sicuri che quello sia davvero un primo piatto e non un pesce d’aprile, riprendete in mano il menù e leggete queste righe: Filetto di seppia in casseruola su letto di pomodorini di campagna. A quel punto la consapevolezza della presa per il culo subita è totale ma ormai è troppo tardi per tornare indietro. Quasi come per sfregio vi staccate con molta pazienza una caccola dal naso, la cospargete di briciole di pane, la spalmate su di un piattino, vi fate prestare una penna dal cameriere e sul menù scrivete: purea di verdure gratinate in bellavista.

Nel banchetto di consistenza invece le portate sono di rilievo e quindi sarebbe utile non strafogarsi di cibo col buffet. Ma ovviamente voi non lo saprete e cederete alle lusinghe della cascata di prosciutto, del timballo di melanzane, di quelle palline affogate nella salsa che sanno di manzo e di gomma bruciata e vi butterete sugli antipasti come mosche su un mucchio di letame; così quando vi porteranno il risotto con punte di asparagi e gamberetti avrete un conato di vomito nel tovagliolo e abbandonerete la cena ancora prima di cominciarla.
Parte 6: La torta nuziale, la bomboniera e il rilascio[Edit Parte 6: La torta nuziale, la bomboniera e il rilascio sectionmodifica]
La supermegatorta con panna fragole e mandorle, farcita con crema e ripiena di speck e gorgonzola.

Sono passate 5 ore dall’inizio della cerimonia e ormai più che un ospite vi sentite un ostaggio. Non è un bel momento nemmeno per lo sposo, e voi ve ne siete accorti. Fino a qualche ora fa sembrava tutto un gioco: il buffet, gli invitati, e finora la cerimonia avrebbe potuto benissimo essere scambiata per una prima comunione senza paura di essere smentiti.

Ma con l’arrivo della torta no!

Con l’arrivo della torta nuziale lo sposo prende finalmente coscienza del suo stato in maniera definitiva, e nel momento in cui fissa le statuine di zucchero sopra la torta, dove lei sembra la Barbie in vestito da sposa e lui è venuto senza una gamba come il soldatino di stagno, comincia già a capire l’importanza che avrà nella coppia da quel giorno in poi. Per voi no, per voi l’arrivo della torta è il momento più propizio. Avete almeno 5 buone ragioni per stare allegri:

* si appresta la fine della cena e il sequestro di persona sta finalmente per finire
* la torta viene consegnata dai camerieri direttamente in mano ad ogni invitato per cui non è necessario riscaldare i muscoli e prepararsi alla lotta greco-romana per accaparrarsene una fetta, anche perché ormai siete pieno di dolori per le lividure riportate al buffet.
* l’atmosfera in generale è quella dello sbaracco, e l’orchestrina prima di tutti sta già tirando la volata, basti sentire cosa annuncia il maestro d’orchestra: il prossimo pezzo s’intitola “Andatevene a casa che chiudiamo!”.
* i bimbiminkia non si sentono più: sono stanchi di correre senza un perché, si è fatto troppo tardi oppure qualche altro invitato ha avuto la vostra stessa idea e li ha finiti a colpi di sgabello.
* nella parte finale della serata l’alcolemia degli invitati è talmente alta da non poter guidare neanche il monopattino e sono tutti più o meno brilli: è il momento di attaccare bottone con la figa vista in chiesa.

La torta nuziale è una delle cose presenti in natura con il peso atomico più pesante, inferiore solo all’osmio e al bismuto, ma a differenza di questi ha un’elettronegatività molto bassa e solo per questo non è usata come reagente nei laboratori chimici al pari del Fluoro o del Polonio. Ciò non impedisce però di usarla nei matrimoni, quindi state attenti a cosa mangiate! Le percentuali di panna in una torta nuziale superano ampiamente i livelli di guardia quindi, se soffrite di colite, assicuratevi di trovarvi in pole position nella fuga verso i bagni o li troverete occupati.

Nel caso in cui questa terribile ipotesi dovesse avverarsi ecco alcuni siti alternativi dove permettere al vostro intestino di esprimersi liberamente:

* i posacenere d’argento all’ingresso del ristorante (c’è una controindicazione: se qualcuno va via subito dopo la torta siete fottuti).
* i vasi da fiori sul tavolo del buffet: l’ultimo in fondo è sempre il vaso più sfigato, quello con i fiori più schifosi e che per questo è stato messo all’angolo: è quindi anche il vaso che dà meno nell’occhio. Usatelo con cautela e pregate che nessun cameriere sparecchiando si accorga del tanfo di merda.

Un "cane argento" alto 1 metro, tipico regalo da matrimonio.

* l’aiuola del giardino: i siti per i ricevimenti di solito hanno sempre un’aiuola; prima di procedere all’evacuazione procuratevi anche un cane a cui addossare la colpa in caso di ritrovamento del reperto prima della fine della cerimonia, non dovete lasciare nulla al caso. Il cane non parla la vostra lingua e quindi sarà condannato suo malgrado a prendersi la paternità del vostro stronzo purché non sforniate dal vostro retto una bestia di un chilo e mezzo pretendendo di addossare la colpa allo Yorkshire della prozia della sposa: è poco credibile.

Stanchi, sudati e sfiniti da quest’esperienza, avrete il colletto della camicia sporco come la biancheria di un minatore a gennaio. È solo adesso che vi verrà consegnata la bomboniera d’argento a forma di levriero afghano irto sulle zampe posteriori (quella che a Napoli chiamano: ò can’ argient’, il cane d’argento), attestato di partecipazione a questa eroica impresa di sopportazione, una specie di premio beffardo per la vostra clausura forzata nonché il colpo di grazia per i vostri occhi. Nella migliore della ipotesi ne farete un fermacarte, nella peggiore la getterete nel primo cassonetto che incontrerete sulla strada del ritorno, perché se abbandonare un cane è un reato abbandonare un cane d’argento può salvarvi la vita.

Complimenti, ce l’avete fatta!

giovedì 28 aprile 2011

mancano mappe autogrill

Oggi sono in viaggio. Un sito imprescindibile per i viaggi in autostrada è:

http://traffico.octotelematics.it/

Penso che stavolta, in barba alle rustichelle, ci fermeremo per mangiare "sistemato" al ristorante mirabella, nei pressi di Avellino.

Facendo ricerche ho notato una cosa che manca su web, cioé una mappa di autogrill/ristoranti dove è possibile mangiare.

mercoledì 27 aprile 2011

Ermanno Olmi dal barbiere

Se c'è una cosa che mi da noia è aspettare. Ancora peggio aspettare dal barbiere. Molto peggio: da un barbiere che non si conosce. Allora ho comprato la Repubblica ed ho letto l'interessante intervista ad Ermanno Olmi, intitolata "Noi Sognavamo". Parla del sogno infranto di una generazione, i nostri anziani, che dalla costituzione si aspettavano un sogno, non un incubo incarnato nel dio denaro.

Ermanno Olmi aveva già scritto sulla Repubblica, una cosa del genere:

ERMANNO OLMI

Caro direttore, quando è uscito il mio ultimo film Centochiodi ho annunciato che col cinema narrativo avevo chiuso: ma non è perché il cinema italiano - e non solo italiano - sia in crisi. È tutta la società che in questo momento è in crisi, e non solo quella italiana. Stiamo attraversando un periodo di grandi trasformazioni necessarie per affacciarci a nuove soglie del futuro.

Trasformazioni che non abbiamo del tutto metabolizzato. Uso questo termine, anche se un po' scaduto, ma che mi torna in mente ora per indicare quei particolari momenti della storia in cui necessari e inevitabili cambiamenti creano necessari e inevitabili condizioni di crisi. È un po' come succede con il corpo umano, quando da bambini si diventa adolescenti e il corpo si carica di turbolenze e ancora non si ha la consapevolezza né di essere bambini né di essere adulti. Questa è oggi la nostra società. Così tutte le società “cosiddette” avanzate.

Pensiamo di essere più grandi ma non siamo ancora davvero adulti. Ed è questo che ci mostra il cinema: la condizione della nostra realtà in uno stato piuttosto confusionale e disorientata. E anche il cinema è parte di questa realtà. Ma è da quando ho cominciato la mia avventura nel cinema - e sono oramai più di cinquant'anni - che sento lamenti di crisi del cinema italiano dopo la gloriosa stagione de neorealismo e dei suoi grandi padri. È vero: quei maestri segnarono la scena mondiale del cinema italiano, quello fu il momento più alto del nostro cinema, ma perché? Proprio perché c'erano stati cinque anni di guerra, appunto.

Tragedie e sofferenze comuni che avevano creato un sentimento comune. Anni che furono una scuola poderosa, una scuola che ci costringeva a cercare valori essenziali. Primo fra tutti quello della vita. Eravamo individui in mezzo ad altri individui che avevano fame di pane e civiltà. Ma a quel tempo, tutto era coinciso con la rinascita dalle macerie, con la ricostruzione, con una speranza nuova, col sogno di un mondo più umano, di bella convivenza. È durato poco.

Già nei primi anni Cinquanta si faceva avanti la crisi del contrappasso determinata dal boom economico - così si chiamava - e che alla fine durò un istante. Come sempre, lo slancio della ricchezza cancella le tensioni morale e, per quanto riguarda il grande schermo, spinge anche il cinema verso la commedia - giustamente per carità – e poi, pur con capolavori di grande maestria, verso una spensieratezza che non vuole saperne di nuovi segnali di insofferenze e crisi mondiali. Le guerre “lontane” non ci riguardano.

Ma ecco la morte di Kennedy, il Sessantotto, la Guerra Fredda cova tra le grandi Potenze. Sono cominciati in quegli anni i grandi cambiamenti del mondo e da allora a oggi tutte le nostre società stanno vivendo queste fisiologiche trasformazioni. Che possono anche produrre esiti devastanti, come fu da noi il terrorismo di casa, o come è oggi il terrorismo internazionale.

Dunque trovo che quello che hanno scritto Galli della Loggia sul Corriere della sera o Lizzani e Bellocchio su Repubblica ci sollecita a una giusta considerazione sul cinema. La segnalazione di una crisi – che si intende di inadeguatezza – dei film italiani nei confronti della realtà in cui viviamo. Giusto. Tuttavia la medesima domanda dobbiamo porla alla letteratura, alle arti, alla politica dei nostri governi e all'economia del denaro. Non è forse in crisi questa economia? Quella italiana e non solo? Abbiamo forse un disegno economico che rappresenta l'anelito ideale di questo nostro paese?

Via! I dati che ci fanno vedere sono fasulli. Ma non perché non sanno fare i conti coi numeri. Non sanno fare i conti coi “valori”. Non hanno ancora capito – o non vogliono capire – quanto vale una zolla di terra e un bicchiere di buona acqua. Viviamo da ricchi una condizione di miseria di beni naturali. Ma appena il baraccone delle ambiguità comincerà a scricchiolare, saranno, come si dice a Roma, ... amari.

Il cinema non è un dopolavoro idilliaco dove nel tempo libero si celebrano le smanie artistiche di quattro giovanotti – come eravamo noi del tempo passato. Il cinema di ieri come quello di oggi, vive il sentimento della realtà. Ecco perché il senso di crisi. Non c'entra niente dire che non ci sono più buoni autori. Perché non è vero. Anzi i germogli della nuova generazione ci sono, eccome.

Ho visto il film bellissimo di Giorgio Diritti, Il vento fa il suo giro, e questa è una delle tante conferme. Lo vada a vedere Galli della Loggia: mi ringrazierà. E diciamo anche che quest'anno alla Mostra di Venezia ci sono tre giovani italiani eccellenti che faranno sicuramente onore al nostro cinema, all'arte, al dovere civico.

Per questo, con simpatia e con calore, ribalto la domanda a Repubblica e al Corriere. Forse i giornali italiani stanno davvero rappresentando la realtà italiana? Sono all'altezza del compito che gli compete? O sono vincolati dalla pubblicità e la servono devotamente? Non è anche questo un segno di crisi?

lunedì 25 aprile 2011

Eureka!

Man mano che vado avanti qualche argomento si perde (non era importante) qualcuno si sviluppa (avevo veramente qualcosa da dire) qualcuno guadagna poche parole in più. L'esercizio di scrittura da me brevettato (senza vero brevetto) funziona.

Cosa penso di chi vede wrestling a 35 anni? E a 33? Beh, c'è gente che teme il coniglio Frank e si perde in inutili elencazioni. Per esempio: quella cavalla di faccia Berluscona oltre la mondadori prenderà anche il Milan, il governo ed i festini? Come fanno ad arrivare dove sono i vari alfano (capisco i tremonti...) ed ad offendere la costituzione, cos'è sta storia di priapo, del pene finto, di caparezza che in un paese normale non scriverebbe canzoni... no ma dico, volete farlo arrivare incazzato al 1 maggio?

Il 1 maggio, i grandi concerti, rockit e le sue compilation, i MIAMI ci fossero stati quando ero giovane e libero di viaggiare, quel sogno di scrivere al ritmo del pensiero, di prendere il testo della canzone famosa (quindi trovabile su tuttotesti.it) che sto ascoltando davanti al finestrino del pullman ed intramezzarlo con i miei pensieri che corrono più veloci di qualsiasi nota o arrangiamento, mentre le grosse ruote del pullman mi portano ai grattacieli... luogo di specchi e di lavoro, a volte anche divertente. La macchina del fango, la macchina di fango e i soldi spesi per ripararla, le denuncie contro i comuni, i giudici coraggio come Falcone e la Boccasini, i sindacati, voler capire il nemico e cercare di combatterlo dall'interno, il mondo del lavoro ai tempi del precariato nei testi di Daniele Silvestri e di Miki Caparezza, il fatto che mi spiace che fiumi come il Sarno, l'Arno, il Tevere non possano raccontare più le storie che i nostri nonni ci raccontavano. Ci tocca cercare nuove case in affitto, ci tocca vivere con le finestre chiuse e fuori c'è il caldo e la puzza che il caldo alza quando "inquinamento" non è solo qualcosa sentito in tv.

Questo parlare di argomenti apparentemente scollegati tra loro mi fa volare le mani e quindi... eureka (l'avrà detto veramente Archimede? Nudo?)

domenica 24 aprile 2011

devo svegliare chi russa in poltrona

Chi era Pietro Calamandrei? Dovrei interessarmi di più al risorgimento, alla nascita della costituzione, alle persone che si ignorano e facendolo stanno salvando il mondo, ai 36 savi della leggenda ebraica narrata nel libro del mitico nonché talentuso scrittore italiano campano Roberto Saviano.

Dovrei esser felice di avere il cuore più contento dopo aver letto un libro, specie se di un ragazzo coraggioso che infonde coraggio, di avere un bimbo/a in arrivo, di avere ancora tante poesie che non ho ancora avuto il tempo di leggere, felice per i libri subway che sono gratis e quindi ignorati e liberi di essere da me pescati e razzolati.

I franchising tipo feltrinelli einaudi mondadori foot-locker sisa-sunrise si chiamano franchising perché vengono dalla Francia come mi parve di sentir dire dal mio prof di tecnica commerciale? Dovrò cercare più seriamente un posto pulito dove vivere in futuro e crescere i miei (per ora) quasi due figli?

Mi ha stupito il fatto che Frank Herbert dopo quattro libri continua a sconvolgermi con una saga sempre fresca e promettente... un po' come mi sconvolge la lenta ed inesorabile crescita artistica di Jovanotti, Lorenzo Cherubini.

Il più grande spettacolo dopo il Big Bang
Il più grande spettacolo dopo il Big Bang
Il più grande spettacolo dopo il Big Bang
Siamo noi

io

e

te

sabato 23 aprile 2011

la faccia bionda della

Cosa penso di chi vede wrestling a 40 anni? E a 35? Beh, c'è gente che si diverte a postare esercizi nonsense su blog letti da qualcuno e commentati da nessuno. Però su blog abbastanza google quotati alla faccia di quelli che pagano per stare in alto.

Continuiamo a parlare di argomenti apparentemente scollegati tra loro tipo: Pietro Calamandrei, la costituzione, le persone che si ignorano e facendolo stanno salvando il mondo, il cuore più contento dopo aver letto il talentuso scrittore italiano campano Roberto Saviano (c'è da esserne fieri), le poesie che non ho il tempo di leggere nonostante le antologie comprate da poco, i libri subway che non durano il tempo che promettono in copertina, i franchising tipo feltrinelli einaudi mondadori foot-locker sisa-sunrise, la ricerca di un posto pulito dove vivere in futuro e crescere i miei figli. Dove porterà nei giorni futuri questo esercizio di pensiero libero? Di libere associazioni?

Perché Frank Herbert chiama puttane le Matres Onorate (le fa chiamare... potere di uno scrittore) e dopo quattro libri apparentemente pudichi/pudici si mette a parlare di peni e vagine? (però lo fa con classe bisogna darne atto...)

Ancora: la faccia bionda della Berluscona che indicano come erede del padre, alfano o tremonti, priapo e la cultura, gli eretici di dune e di caparezza, voler scrivere un testo di canzone famosa intramezzato dai miei pensieri davanti al vetro del pullman (non aver la possibilità di registrare quei ed altri bei pensieri). Il fango, Falcone e la Boccasini, combattere il nemico dall'interno, il mondo del lavoro ai tempi del precariato, ed il fatto che mi spiace vivere con sotto le finestre il fiume più inquinato d'europa che passa. anzi non passa più.

venerdì 22 aprile 2011

la serie d

La Serie D è un torneo strano, specie per chi mastica solo di serie A. Quasi 200 squadre, divise in 9 gironi alcuni composti da 18 compagini, pcohi altri da 19 o da 20; succede spesso che chi retrocede non retroceda sul serio (viene ripescato), vengono promosse squadre non promosse sul campo (altri ripescaggi) e formazioni vengono ammesse in soprannumero al torneo dopo la mancata iscrizione ai campionati professionistici.

Quindi dire "rischiamo di retrocedere" lascia il tempo che trova. L'importante e partecipare ed avere i soldi per l'iscrizione per l'anno successivo. Poi un posto lo si trova. Intanto la situazione per la squadra che seguo è questa:

girone H
Arzanese 69
32.A GIORNATA Pomigl. 63
Gaeta 61
Nardo' 59
Gaeta-Angri 2-2 V.Casar. 55
S.A.Abate-Battipagl. 1-1 Ischia 43
F.Murgia-Capriat. 1-1 Francav.S 43
Arzanese-F.Trani 2-0 F.Murgia 43
Grottaglie-Francav.F 3-0 B.Ernica 42
Ostuni-Ischia 0-2 Capriat. 41
B.Ernica-Nardo' 0-4 S.A.Abate 39
Pomigl.-Pisticci 3-1 Grottaglie 39
Francav.S-V.Casar. 2-0 F.Trani 38
Battipagl. 38
Pisticci 35
Angri 35
Francav.F 25
Ostuni 16

giovedì 21 aprile 2011

penso che la necessità di raccontare qualcosa porta a diventare scrittori

come dicevo qualche giorno fa, un giorno non molto lontano quando sarò bispapà, dovrò finalmente inventarmi delle fantastiche storie per mettere a nanna cucciola. cosa preferirà che diventi?

So che Tolkien scriveva ai propri bimbi le lettere di babbo natale...
So anche che Pennac si raccontava da solo delle storie e poi le scriveva, visto che passava la sua infanzia adolescenza senza libri...
s. king giocava col fratello prima di addormentarsi ad inventarsi dei gialli, e poi pensare a come uscire da situazioni limite...
jk rowling ha inventato il maghetto occhialuto dopo averlo inventato e raccontato ai suoi figli rimasti senza la compagnia del papà (divorziato)...

Insomma, la necessità di raccontare qualcosa porta a diventare scrittori. Ovvio, servono altre cose: buone idee, intuizioni, talento, culo, preparazione mentale.

mercoledì 20 aprile 2011

Sono santaklaus, in cosa posso esserle utile?

Partiamo da un assunto: scrivere non-sense è molto più facile che scrivere cose sensate, riempie i blog che nessuno leggerà mai. Come questo che profeticamente si chiama zero commenti. Ok, qualcuno lo legge di tanto in tanto, ma mi concederete almeno il fatto che quasi nessuno mai commenta i miei post.

Partiamo da un assunto: Avironfra è nella segreteria dei pullman rossi e bianchi che girano per tutta Italia. Programmava come me, ma si è stancato, ora si è stancato anche dei pullman e del contratto a tempo indeterminato. Sono d'accordo: in Italia non c'è lavoro per tutti, specie per i giovani, e sempre meno ce ne sarà. Ma scommetto che Avironfra se solo volesse troverebbe un altro lavoro indeterminato, del quale poi probabilmente si scoccerà.

Il problema non è tanto: i colleghi, gli orari, le distanze. Ma gli insostenibili ricatti. Quelli scocciano un bel po'. Nessuno che ti protegge. I sindacati che fanno le marchette al governo, ai potenti ed ai prepotenti, anche agli impotenti sessuali ovvio, e soprattutto a Marchionne. Con tutta quella cattiva pubblicità che ne consegue.

Riassumiamo brevemente la situazione. In Italia c'è poco lavoro. Chi è in gamba, non demorde, ed è disposto a vivere in un Camper per inseguire orari ed uffici mobili nel tempo e nello spazio prima o poi lo trova. Ma si scoccia perché l'involuzione del diritto dei lavoratori ha portato ad una situazione da inizio 800. Questa scocciatura, seccatura, è una cosa reale, che nelle menti fragili può pure portare a conseguenze irreparabili. Ad esempio: accontentarsi di lavorare a vita in un call center a 600 euro al mese, per farsi fanculare da chiunque. Al telefono e dal vivo.

martedì 19 aprile 2011

La via dorata (o Aurea)

Dune (Dune, 1965) l'ho prestato a doppiaS.
Tutto è cominciato quando un mesetto fa volendo imitare mogliaideale ho voluto leggere "il libro che più mi piace rileggere". Cioè "Messia di Dune (Dune Messiah, 1969)". Ma non l'ho finito, l'ho sospeso. Perché nel frattempo l'ho visto, via megavideo (lo stai guardando!) nel bel telefilm in tre puntate che comprende anche "I figli di Dune (Children of Dune, 1977)". Pur non avendo fatto i salti mortali per "L'imperatore-dio di Dune (God Emperor of Dune, 1981)" ne ho riletto il lungo estenuante compendio presente su wiki.

Tutto questo per cominciare a leggere i due libri che non ho ancora letto del ciclo di dune.
* Gli eretici di Dune (Heretics of Dune, 1984)
* La rifondazione di Dune (Chapterhouse Dune, 1985)

Devo dire che "gli eretici di Dune" mi sta appassionando molto, mi accompagna in ogni viaggio che faccio per andare a lavoro, mi ha fatto abbandonare la lettura de "il libro che più mi piace rileggere", perché mi serve energia e concentrazione per poter reggere un libro fantastico di questa portata.

lunedì 18 aprile 2011

Le mie parole - Samuele Bersani

Le mie parole sono sassi
precisi aguzzi pronti da scagliare
su facce vulnerabili e indifese
sono nuvole sospese
gonfie di sottointesi
che accendono negli occhi infinite attese
sono gocce preziose indimenticate
a lungo spasimate e poi centellinate, sono frecce infuocate che il vento o la fortuna sanno indirizzare
Sono lampi dentro a un pozzo, cupo e abbandonato
un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato
sono foglie cadute
promesse dovute
che il tempo ti perdoni per averle pronunciate
sono note stonate
sul foglio capitate per sbaglio
tracciate e poi dimenticate
le parole che ho detto, oppure ho creduto di dire
lo ammetto
strette tra i denti
passate, ricorrenti
inaspettate, sentite o sognate...
Le mie parole son capriole
palle di neve al sole
razzi incandescenti prima di scoppiare
sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare
piccoli divieti a cui disobbedire
sono andate a dormire sorprese da un dolore profondo
che non mi riesce di spiegare
fanno come gli pare
si perdono al buio per poi ritornare
Sono notti interminate, scoppi di risate
facce sopraesposte per il troppo sole
sono questo le parole
dolci o rancorose
piene di rispetto oppure indecorose
Sono mio padre e mia madre
un bacio a testa prima del sonno
un altro prima di partire
le parole che ho detto e chissà quante ancora devono venire...
strette tra i denti
risparmiano i presenti
immaginate, sentite o sognate
spade, fendenti
al buio sospirate, perdonate
da un palmo soffiate

domenica 17 aprile 2011

Christopher Cassano

Rai Due, stadio sprint (o qualcosa del genere...). Antonio Cassano realizza su rigore il 2-0 per il Milan sulla Sampdoria. Esulterà? In fondo la Samp è la sua ex-squadra, e poi Cassano col Bari non ha esultato. Cassano esulta. E lo fa da neo-papà: pollice in bocca. Poi si avvicina tutto il Milan, si dispone in cerchio e mima un bimbo che viene cullato. La faccia deturpata di Cassano sembra felice, ma di una felicità diversa.

Diversa da quella che vidi la prima volta, stadio San Nicola di Bari in "Bari 2 Inter 1". Ero allo stadio, ma ricordo la faccia di Antonio ripresa dai mille replay che seguirono nei giorni, negli anni. Aveva 17 anni.

Segue la classifica ad oggi:
punti vinte pari perse gf gs
MILAN 71 21 8 4 59 23
NAPOLI 65 20 5 7 52 30
INTER 63 19 6 8 58 37
LAZIO 60 18 6 9 45 30
UDINESE 56 17 5 10 57 34
ROMA 53 15 8 10 51 47
JUVENTUS 52 14 10 9 50 40
PALERMO 47 14 5 14 50 54
CAGLIARI 44 12 8 13 41 40
FIORENTINA 43 10 13 10 38 35
GENOA 42 11 9 13 34 37
BOLOGNA -3 40 11 10 12 34 44
CHIEVO 39 9 12 12 32 34
CATANIA 36 9 9 15 31 45
PARMA 35 8 11 14 32 45
LECCE 35 9 8 16 38 56
CESENA 34 8 10 15 30 45
SAMPDORIA 32 7 11 15 26 39
BRESCIA 30 7 9 17 28 43
BARI 21 4 9 20 20 48

A questo punto non so se mi farebbe più piacere che vincesse il Milan (per Antonio, Mesme e Papà...) o il Napoli (per la città e tutti i miei colleghi di sventura...)

sabato 16 aprile 2011

argomenti apparentemente scollegati

Partiamo da argomenti apparentemente scollegati tra loro: Roberto Saviano, "Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo", "il cuore più contento", la poesia, il wrestling, la feltrinelli l'einaudi e la mondadori, ed un posto dove vivere in futuro. Poi vediamo dove porterà nei giorni futuri.

Oggi ho finito di leggere "Vieni via con me", il primo libro edito da Feltrinelli di Roberto Saviano. Finalmente Roberto è passato dalla parte buona dei libri. La mondadori della Berluscona Bionda faccia da cavallo non è posto per lui. E' una macchina sputafango. Se il fango parte da una parte parte proprio da lì. Scusate il gioco anzi no, è proprio voluto, niente scuse, di parole. Ogni volta che qualcuno tenta di combattere il nemico dall'interno mi viene in mente il discorso di Homer a sua madre ("sto distruggendo la centrale dall'interno"), di Groening che sta con Murdoch, e Luca e Paolo sulle reti del Berlusca. Cosa penso di chi vede wrestling a 40 anni? C'è gente che si diverte a leggere poesie ad 80 quindi... c'è gente, come me, che si diverte anche in un negozio Mondadori, e che trova molto snob l'Einaudi... a volte d'estate, mi spiace dormire con le finestre chiuse per il puzzo dell'inquinamento.

venerdì 15 aprile 2011

Precario il mondo - Daniele Silvestri

Mi sono rotto, io mi sono rotto,
non ho più voglia di abitare lo Stivaletto
non ha più senso rimanere grazie di tutto
aspetto ancora fine mese poi mi dimetto
Tanto il mio lavoro è inutile, diciamo futile
essenzialmente rimovibile, sostituibile, regolarmente ricattabile
il mio lavoro è bello come un calcio all’inguine dato da un toro
il mio lavoro è roba piccola fatta di plastica
che piano piano mi modifica, mi ruba l’anima
dice “il lavoro rende nobili” non so può darsi,
sicuramente rende liberi di suicidarsi
e io mi sono rotto, io mi sono rotto,
non ho più voglia di abitare lo Stivaletto
non ha più senso rimanere grazie di tutto
aspetto ancora fine mese poi mi dimetto

Precario il mondo precario il mondo
flessibile la terra che sto pestando
atipica la notte che sta arrivando volatile la polvere che si sta alzando
Precario il mondo precario il mondo
non è perenne il ghiaccio che si sta sciogliendo, non è perenne l’aria e si sta esaurendo
e d’indeterminato c’è solo il Quando

Precario il mondo si finchè è normale
ma sembra ancora più precario questo stivale
che sta affondando dentro un cumulo di porcheria
e quelli che l’hanno capito vedi vanno via
e invece tu non l’hai capito, non l’hai capito
e stringi i denti dietro un tavolo dentro a un uffficio
senza nemmeno avere il tempo di guardare fuori
così non vedi che già cambiano tutti i colori
e intorno a te la gente si agita si muove sempre
qualcuno grida è una protesta che nessuno sente
non c’è un futuro da difendere solo il presente
e anche di quello di salvabile c’è poco o niente
amore mio non ci resisto, io non ci resisto
vorrei convincerti a raggiungermi ma non insisto
tu riesci ancora a non vedere solo il lato brutto
io invece ho smesso devo andare, grazie di tutto.

Precario il mondo precario il mondo
flessibile la terra che sto pestando
atipica la notte che sta arrivando volatile la polvere che si sta alzando
Precario il mondo precario il mondo
non è perenne il ghiaccio e si sta sciogliendo, non è perenne l’aria e si sta esaurendo
e d’indeterminato c’è solo il Quando

E allora il tempo si fermerà, improvvisamente e chi si stava amando potrà
amarsi per sempre
E allora il tempo si fermerà, improvvisamente e chi si stava odiando dovrà
odiarsi per sempre

Precario il mondo precario il mondo
flessibile la terra che sto pestando
atipica la notte che sta arrivando volatile la polvere che si sta alzando
Precario il mondo precario il mondo
non è perenne il ghiaccio e si sta sciogliendo, e non è perenne l’aria e si sta esaurendo
e d’indeterminato c’è solo il Quando

giovedì 14 aprile 2011

di cosa vorrei parlarvi

Un poco ipotetico esercizio "flusso di coscienza-scrittura libera" mi impone copincolla, non-sense, e utili ginnastiche con le frasi. A volte pesano, sono audaci i giochi) e perdo spesso l'obiettivo di questo blog.

Ormai è fuori discussione che i post programmati mi stanno rovinando piuttosto che aiutarmi. Però qualcosa di buono l'ho trovato, e parlo degli esercizi ovviamente. Sto facendo questo: partendo da un argomento, molte volte inventato al momento, parto a parlare di questo e di quello, utilizzando inutili giri di parole per i lettori, ma utilissimi per allenare la mia coscienza, la mia autostima di scrittore, i miei ricordi da ottimo alunno da temi di italiano.

Nel frattempo raccolgo gli argomenti più disparati. Vorrei parlare di cinema, di come cambiare la mia vita diventando libraio, dei miei piani per conquistare il mondo, delle mie trame da portare ad holliwood ma anche della mia vita, dei miei cari che mi stanno intorno e di quello che vedono i miei occhi ogni giorno.

Invece mi riduco a scrivere la domenica dal pc incustodito di mio suocero, mentre mogliaideale e cucciola mi hanno dato il cambio nella penichella, e mi perdo nei tanti titoli dei post che in questo bloc si susseguono: testi di canzoni che meritano di essere copincollati, film che desiderei vedere e che poi immancabilmente non vedo mai, maniaci del copincolla, post che parlano di post pubblicati in blog che parlano di blog, tanta marvel e pochi manga, tanti succhi e poco mango, come perdere i sensi vivendo e recuperarli scrivendo, come rubare a man bassa da wiki e spacciarsi giornalista web, darsi all'ippica, post nostalgici di quelli che poi mesme mi scrive giustamente sulla casella gmail cose del tipo "arripigliati"!

mercoledì 13 aprile 2011

Di questo libro hanno detto:

* Il puro piacere dell'invenzione e della narrazione ad altissimo livello. Isaac Asimov
* Un mondo che nessuno ha ancora saputo ricreare con tale perfezione. James Cameron
* Il meglio. Oltre ogni genere letterario e ogni epoca. Stephen King
* Senza Dune, Guerre Stellari non sarebbe mai esistito. George Lucas
* Dune è parte integrante del mio universo fantastico. Steven Spielberg

Io ho detto, dandolo a doppiaS: è 15 anni almeno che questa saga mi insegue. Ogni volta che finisco un libro la abbandono per anni. Non perché non mi piaccia, ma perché mi servono energie e nuove esperienze per andare avanti a leggere.

Sto parlando di Dune.
Un romanzo con ambientazione fantascientifica scritto da Frank Herbert nel 1965. Vincitore nello stesso anno del premio Nebula e l'anno successivo del premio Hugo, i massimi riconoscimenti della narrativa fantascientifica, il primo dei sei romanzi che formano la parte centrale ed originaria del Ciclo di Dune:

* Dune (Dune, 1965)
* Messia di Dune (Dune Messiah, 1969)
* I figli di Dune (Children of Dune, 1977)
* L'imperatore-dio di Dune (God Emperor of Dune, 1981)
* Gli eretici di Dune (Heretics of Dune, 1984)
* La rifondazione di Dune (Chapterhouse Dune, 1985)

martedì 12 aprile 2011

Dovrei considerare bene la strada che sta prendendo il blog

Questo post aveva l'invio auto programmato. Si chiamava "Fanta Sanremo 2012 - quarta serata". Come ho già scritto qualche giorno fa mi sembrava una buona idea, e sopravvalutavo il mio tempo libero. Lo sto facendo spesso ultimamente. Però sono una capatosta e non demordo, continuo con questa idea del blog non letto da (quasi) nessuno. Avrei dovuto completare questa fanta idea pubblicando un post ogni 5 giorni, pensando anche ad innumerevoli altre fanta stronzate da pubblicare. In questo momento stesso sto rubando del tempo, sfruttando quello che mi viene concesso per fare cacca. Sì, sono in bagno. Dovrei considerare bene la strada che sta prendendo il mio blog e la mia vita in generale :)

lunedì 11 aprile 2011

come un eroe marvel - egokid

Ho googlato senza successo
"e per amore un diavolo rosso diverrò"
mi sa che devo tornare indietro di 20 anni ed armato di cuffiette "sbobinare" l'mp3 degli egokid per condividere questo testo con il web

domenica 10 aprile 2011

Lynch e la filosofia

Oggi tutto sembra andare per il meglio. Come al solito programmo alcuni post da far uscire in futuro, sfruttando la comoda opzione di blogspot "che invia in automatico", naufrago per la rete, mi divertucchio un bel pochino, parlo coi vezzeggiativi.

« Chi pensa sia necessario filosofare deve filosofare e chi pensa non si debba filosofare deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui. »

(Aristotele, Protreptico o Esortazione alla filosofia)

Non so se già l'ho scritto, ma spesso mi hanno chiesto se mi piaceva studiare filosofia.
Io non ho studiato filosofia, sono un ragioniere, laureato in informatica.
"Allora ti piacerà tantissimo".
Bene, nel 2011 abbiamo il nostro amico wiki che copre le nostre lacune.
Male, perché la pagina di wiki è stata scritta da filosofi: non c'è nessuna certezza!
Sembra una pagina di nonciclopedia.
Sembra la pagina di David Lynch di nonciclopedia.

Nella pagina di David Lynch di nonciclopedia i fan di Lynch si sono divertiti a descrivere Lynch come se fosse un suo film: non si capisce una beneamata minchia.

sabato 9 aprile 2011

mio papà è Claudio Bisio!

mio papà è Claudio Bisio, e forse anche io un po' lo sono! Papà di certo lo sono, cucciola me lo ricorda ogni giorno (anche se preferisce prendermi in giro chiamandomi mamma), ma anche essere Bisio (tipo essere John Malkovic) nel senso intrinseco di comicità, mi appartiene.

Vabbè, mi spiego meglio senza inutili giri di parole. Pur vivendo ormai a 300 km di distanza, a nostra insaputa abbiamo messo in circolazione la stessa storia. Cioé che il nostro zio Thomas è giunto dall'america per comprarsi la Roma.

Che poi "senza inutili giri di parole" per i lettori, ma i giri di parole vanno difesi in un ipotetico esercizio flussso di coscienza-scrittura libera da blog.
Altrimenti rimango confinato nei soliti argomenti: testi di canzoni che mi piacciono, PC, blog che parlano di blog, Thor, la marvel, come evitare gli svenimenti con la scrittura terapeutica, succhi di frutta, wiki, ippica, calcio inglese, teatri comici milanesi, giochi di calcio manageriali.

E la nostalgia! Maledetta, dannata, dolce e amara nostalgia. Come quella volta che scrissi che...

venerdì 8 aprile 2011

Dica - Niccolò Fabi

Mani nelle tasche e un chiodo nella mente
esco fuori per vedere un po’ di gente
mi manca l’equilibrio e mi appoggio a una
vetture
esce il proprietario con la faccia tesa e scura
e mi dice:

"Dica..."
E non si dice mai dica senza un perché
ma mica avrà capito che mi sono perso per
te

Cerco di spiegargli che la vita a volte è dura
che ci sono dei momenti dove tutto fa paura
ti senti vuoto e solo
nel grigiore esistenziale
hai bisogno di un sostegno economico e
morale, ma dire...

"Dica..."
E’ un po’ una cortesia detta senza umiltà
non sarà mica il solito problema
della formalità
"Dica..." E non si dice mai dica
senza un perché
"Dica..." Ma chi ti dice Dica non si fida di te...

Ritorno dal mio giro e ti trovo sotto casa
mi domandi come sto ti dico come vuoi che
vada
non puoi darmi più il tuo amore ma pretendi
di restare una mia amica
per sempre...

"Dica..."
E non si dice mai dica senza un perché
ma mica
avrai pensato che sia un altro pezzo per te

giovedì 7 aprile 2011

Non capitava da mesi

Non mi capitava da mesi di aver tanto tempo per la scrittura. Si tratta di poche ore, però mi sono bastate per mettere a posto il blog, per coprire i buchi dei giorni passati in cui non ho postato, per esercitarmi in divertenti divertissment.

Mogliaideale è di là che dorme, cucciola pure, io sono preda del caffé, di domani che non si lavora ed oggi che non si è lavorato, dell'appetito vien mangiando. La scrittura vien scrivendo. Mi programmo post futuri (come questo del resto) da inviare in automatico, gironzolo per la rete, insomma mi diverto un bel po'.

mercoledì 6 aprile 2011

Dopo i canonici tre mesi...anche se siamo a quattro ormai!

il 21 gennaio scrivevo: 2 fucetole. questo è un messaggio in codice. nessuno deve sapere. anzi qualcuno sì, ma non tutti. gerbe. germe.

è un messaggio in codice per dire che a fine settembre diventerò bispapà.

tanti auguri a me! tanti auguri a me!
ma anche a mogliaideale e cucciola.
(ah grazie, eh!) <- direbbe mogliaideale quando leggerà questo post.

Dopo i canonici tre mesi posso urlare al mondo interò la mia felicità.

martedì 5 aprile 2011

Strade di Francia - Daniele Silvestri

Parigi, Parigi a me va bene per non tornare più
così dicevi perché i miei occhi pieni di stazioni e chiese
ritornassero blu
Le mani, le mani già lo sanno che non vivranno qui
e, mi spiegavi, per questo vedi amore non si fermano un momento
e tremano così.

perché le cose non vanno mai come vuoi tu
anzi è più facile cambino ancora di più

Così io ti prendo per mano e ti porto con me
perché a darsi un appuntamento che speranza c'è

Le strade, le strade dei francesi che non ho visto mai
eh, ma se i sogni non li avessi già completamente spesi
in quello che sai

perché le cose non vanno mai come vuoi tu
anzi è più facile cambino ancora di più

Così io ti prendo per mano e ti porto con me
perché a darsi un appuntamento che speranza c'è

E se Parigi è così immensa e tu non hai paura come me
per queste strade di Francia io vengo con te

E allora adesso che ogni cosa ha un nuovo nome
e questo nome me lo insegni tu
com'è che vivo ancora tra una chiesa e una stazione
e i miei occhi, i miei occhi non ritornano blu...

lunedì 4 aprile 2011

mio papà e Claudio Bisio

Mio papà non entra quasi mai nel blog. Né per leggerlo né nei miei post. Quando ci entra è in compagnia di Claudio Bisio. Dico nei post, eh! Perché per la generazione anni 50 i PC, internet e tutto ciò che è venuto nel frattempo rimane un tabù, mistico ed inspiegabile. Non per tutti ovviamente, mio suocero ad esempio ha anche pubblicato siti web.

Nel frattempo noto che questo blog non fa il blog, non fa quello che un blog dovrebbe fare. Cioè parlare, far parlare il suo autore. O almeno che l'autore parli di qualche sua passione. Ma in fondo non è per questo che si chiama zero commenti?

Non per piangermi addosso (giammai!, direbbe Thor, tra poco nelle migliori sale del paese), però i miei post ultimamente parlano di svenimenti, succhi di frutta, wiki, ippica, calcio inglese, teatro comico milanese, e nostalgici appunti su giochi di calcio manageriali.

Ah, dimenticavo i tanti, troppi testi di canzoni che mi piacciono. Manco fosse solotesti.it